Debito pubblico italiano in diminuzione?

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Nel mese di settembre le entrate tributarie sono crescite di almeno il 20% rispetto allo stesso periodo dell’anno 2020.

In questi nove mesi sono entrati nelle casse dello Stato quasi 324 miliardi di euro. Un aumento di quasi 13 punti percentuali rispetto al periodo precedente relativo all’anno 2020.

Questo aumento consistente è dovuto a due elementi, il primo e legato alla ripresa economica ma il secondo è dovuto  allo slittamento  del pagamento di svariate tasse dall’anno 2020 all’anno 2021.

Quindi i maggiori incassi statali sono avvenuto solo per il semplice fatto che alcune tasse sono state rinviate all’anno 2021.

Debito pubblico italiano in diminuzione?

Si, sembrerebbe di si. Il debito pubblico italiano è diminuito di 28 miliardi di euro.

Un fattore positivo? Certamente, ma dobbiamo ricordare che l’Italia è tra i primi 10 Paesi ad avere il debito pubblico più alto nel mondo.

Il debito nazionale ammonta alla favolosa cifra di 2.706,4 miliardi.

Sorge una domanda: chi pagherà questa enorme cifra? E come sarà pagata?

Come sempre è molto più facile rispondere alla prima domanda che alla seconda.

Saranno ovviamente gli italiani a pagare questo importo elevato, anzi più precisamente le future generazioni.

I figli e i nipoti probabilmente pagheranno i debiti dei padri e soprattutto dei nonni

Come avverrà questo pagamento? In vari modi e in primis attraverso la contrazione delle pensioni in generale.

Mentre i nonni hanno goduto di pensioni baby con pochi o pochissimi anni di contribuzione e calcolate interamente con il sistema retributivo basato sugli ultimi periodi di attività lavorativa, i nipoti avranno pensioni liquidate completamente con il sistema retributivo. Ed elargite ad una veneranda età.

I nonni sono andati in pensione praticamente “giovani” e i nipoti andranno in pensione decrepiti e con pensioni da fame.

Le tabelle di mortalità sono costantemente aggiornate al ribasso, ma questo non influisce minimamente per le pensioni già liquidate.

Come sempre si parla di diritti acquisiti

Se andremo avanti in questo modo senza introdurre un equalizzatore nelle pensioni o inserire contributi di solidarietà molto elevati sulle pensioni sopra il doppio della sociale, le future generazioni saranno destinate ad un futuro incerto e tetro.

Come sempre e per colpa di tutti, l’Italia si è dimostrata un Paese estremamente egoista e senza lungimiranza.

Il problema della solidarietà intergenerazionale è stato affrontato facendo pagare ad una sola generazione i troppi benefici dovuti ed elargiti a quella che era venuta prima.

Nessuna patrimoniale grossa o piccola potrà cambiare questa situazione.

Leggi scellerate hanno regalato senza pensare a chi veniva poi. Pensando ad una immutabilità di certe prestazioni, nessuno pensa a mettere eventuali correttori a questo stato di cose.

Concludendo sull’argomento riguardante debito pubblico italiano in diminuzione, potremmo affermare che le pensioni sono un tabù sul quale nessun politico vuole bruciarsi la propria carriera.