Il tanto temuto “sbarco” dei dazi USA anche in Europa è arrivato.
Il WTO, l’organizzazione mondiale per il commercio, ha emesso la propria sentenza: gli USA potranno imporre dazi sui prodotti provenienti dall’Europa fino all’ammontare annuo di 7,5 miliardi di dollari
Una cifra enorme seppure inferiore a quanto temuto sino a poco tempo fa.
Una bomba ora in grado di portare anche tra USA e Vecchio continente la stessa tipologia di guerra già vista tra Stati Uniti e Cina.
Ma soprattutto, per quanto ci riguarda, una botta tremenda per l’export italiano.
Dazi USA, che botta per il Made in Italy!
Già le Borse stanno ampiamente scontando il possibile allargamento della base della guerra commerciale anche all’Europa.
Immaginiamoci gli effetti reali sull’export italiano, specie in ambito agro-alimentare: una vera iattura.
L’agroalimentare Made in Italy è infatti come risaputo molto esposto verso gli USA.
Pertanto il conto dei nuovi dazi per l’Italia, se arriveranno, non potrà che essere pesantissimo: si ipotizza un miliardo di euro.
E questo grazie al WTO che tra l’altro è partito nell’analisi dagli aiuti impropri dell’UE all’airbus… E gli effetti si dipanano sui prodotti agricoli? Mah! Sembra veramente assurdo!
Anche se poi solo tra una decina di giorni sapremo se, quanto e a che cosa, la preposta commissione USA deciderà di applicare i dazi per i 7,5 miliardi di dollari concessi dal WTO.
L’UE resta in attesa
A Bruxelles come al solito calma piatta…
Forse in sede UE confidano nel fatto che il WTO andrà a ritenere illegittimi anche parte degli aiuti forniti dall’amministrazione Trump alla Boeing.
In merito un nuovo verdetto è atteso nei prossimi mesi e si confida sia analogo e compensativo di quello su Airbus a sfavore dell’Europa.
Insomma si punta alla classica somma zero, ma si sa che dalla Casa Bianca sul tema dazi non sono e saranno mai morbidi.
Ciò almeno fino a che non si sarà in vista della campagna elettorale dove ci attendiamo un Trump improvvisamente più morbido e propositivo che risolverà tutti i problemi da lui stesso creati…
UE ferma ma pronta alla battaglia doganale
In questa direzione per la verità qualche segnale è giunto da tanto che la commissaria europea al Commercio uscente, la svedese Cecilia Malmstroem, si è cautelata dicendo:
“Anche se gli Stati Uniti hanno avuto l’autorizzazione dal WTO, scegliere di applicare le contromisure adesso sarebbe miope e controproducente. Restiamo pronti a trovare una soluzione equa, ma se gli Usa decidono di imporre le contromisure autorizzate dal WTO, l’Ue non potrà che fare la stessa cosa”.
Insomma un clima fiducioso ma nel contempo da pre-battaglia doganale che non potrà che fare male sia alle economie che alle Borse.
Specie in una Europa dover pesino i dati macroeconomici della ex locomotiva tedesca sbuffano in chiaro affanno.
“L’imposizione reciproca di contromisure – ha “sorprendentemente” avvisato la commissaria – avrebbe solo effetti negativi per tutti”.
Dazi USA, la lezione cinese non è servita….o è tutto un piano…elettorale
Visto che la battaglia doganale con la Cina ha portato solo problemi alle Borse e ancora prima una calo complessivo degli scambi tra USA e Cina viene da domandarsi a che pro tutto questa dinamica?
Tanto più che proprio tra USA e Cina oltre a calare i valori assoluti è anche aumentato anziché diminuire (come nei programmi “Trumpiani) il disavanzo commerciale degli USA nei confronti di Pechino.
Insomma un vero boomerang che ora rischia di ripetersi anche con l’Unione Europea.
Ma forse come accennato sopra è proprio quello che l’inquilino della Casa Bianca vuole!
Creare e gestire problemi in questa fase intermedia del suo mandato per poi magicamente risolverli in piena campagna elettorale per la propria rielezione!