Dati sulla occupazione USA: le borse gradiscono

dati sull'occupazione

Dati sulla occupazione USA: le borse si riportano al rialzo.

Negli ultimi tempi le reazioni alla pubblicazione dei dati macroeconomici sono per lo più blande.
Quasi controllate o addirittura impercettibili.

Oggi invece i dati sulla occupazione USA hanno movimentato il pomeriggio.

Le borse si sono mosse decise al rialzo dopo una tarda mattinata piuttosto in mano ai venditori.

Nulla di eclatante ma in ogni caso un segnale incoraggiante per il prosieguo della giornata e a tendere anche per la prossima ottava.

Dati sulla occupazione e disoccupazione negli USA

Vediamoli in tabella:

    Salario orario medio (Mensile) (Gen) 0,1% 0,3% 0,4%
    Media di Ore Settimanali (Gen) 34,5 34,50 34,5
    Retribuzione statale (Gen) 8,0K   16,0K
    Buste paga del settore manifatturiero (Gen) 13K 17K 20K
    Buste paga del settore non agricolo (Gen) 304K 165K 222K
    Tasso partecipazione (Gen) 63,2%   63,1%
    Standard buste paga -1,00   146,00
    Standard buste paga non destagionalizzato -16,00K   138,00K
    Libri paga non agricoli privati (Gen) 296K 170K 206K
    Tasso di disoccupazione U6 (Gen) 8,1%   7,6%
    Tasso di disoccupazione (Gen) 4,0% 3,9% 3,9%

La reazione delle borse ai dati sulla occupazione

La reazione positiva delle borse andrà riverificata sulle chiusure serali.

Ciò premesso è chiaro che è stato prezzato maggiormente il dato sulle nuove buste paga che non il tasso di disoccupazione salito a 4% dal 3.9% atteso e precedente.

Il tasso di disoccupazione tutto sommato è una foto di un qualcosa già passato che non proietta elementi futuribili (e siamo comunque a un livello storicamente di eccellenza).

Viceversa il corposo aumento delle buste paga da 222K del dato precedente a 304Kha fatto un salto “triplo carpiato” quasi doppiando le attese poste a 165k.

Soprattutto questo è un dato che assume valore di prospettiva in quanto le maggiori buste paga di oggi sono maggiori consumi di domani e così via…

Per lo stesso motivo ottime notizie si sono registrate anche dal fronte delle buste paga non agricole.

Un dato a 296k versus 170k atteso e 206k precedente rappresenta un ottimo viatico per un altro periodo positivo per l’economia americana.

FED calma e Trump? Dati sulla occupazione 

Questi dati escludono e allontanano ulteriormente il rischio recessione negli Stati Uniti.

Potrà anche esserci un rallentamento del ciclo economico ma nella norma contenuto e gestibile.

La FED più calma sul fronte dei tassi, in questo senso, ha contribuito molto a rasserenare gli animi degli operatori di borsa.

Resta accesa la variabile di rischio Trump che ha certamente indubbi meriti nell’accensione virtuosa del motore dell’economia americana, ma ora rischia di mandarlo fuori giri con certi suoi eccessi.

L’incaponimento sui dazi doganali e quello sul muro col Messico con relativo shutdown del pubblico impiego sono due variabili in grado di far divampare incendi politico economici da non sottovalutare.

Salvo nuove “invenzioni” della Casa Bianca sono dunque queste le due principali variabili da tenere monitorate per stabilire se le buone prospettive descritte sono in grado di proseguire il loro percorso.

Viceversa proprio l’estendersi e il protrarsi senza reali soluzioni di questi due grandi temi rischia di essere quel battito di ali di farfalla in grado di scatenare un tornado.

Approfondimento

Previsioni occupazione americana