Dati macroeconomici USA e FED accomodante

ProiezionidiBorsa

Ieri siamo tornati alla normalità: quella di borse che apprezzano dati macroeconomici USA poco brillanti ma non troppo.

Quella giusta misura che potrebbe ulteriormente spingere la FED a tagliare addirittura i tassi nel 2019 dopo che solo a dicembre aveva preventivato un’annata all’insegna dei rialzi.

I futures sui FED Funds danno il taglio dei tassi per certo

Se guardiamo l’andamento dei futures sui tassi USA (FED funds rate) notiamo che ai prezzi attuali inglobano una buona  probabilità di un taglio dei tassi di interesse USA entro fine 2019.
Per settembre questa probabilità arriva al 80%.

D’altronde venerdì si è invertita la curva dei tassi tra il Tbond decennale e il bond a tre mesi.

Indicatore che da sempre la FED teme come possibile indicatore di recessione o almeno rallentamento economico significativo.

Ecco perché dati macroeconomici USA poco brillanti finiscono per stimolare più che deprimere le borse: un taglio dei tassi significa per i mercati una montagna di liquidità in arrivo.

Tabella dati macroeconomici USA del 26 marzo

A questo punto vediamo insieme in tabella il mix di dati macroeconomici USA che ha riportato il buon umore sulle borse:

    USD Permessi di costruzione rilasciati (Feb) 1,296M 1,320M 1,317M
    USD Concessioni Edilizie (Mensile) (Feb) -1,6% -1,3% 1,4%
    USD Apertura di nuovi cantieri edili (Mensile) (Feb) -8,7% -0,8% 11,7%
    USD Nuovi cantieri edili residenziali (Feb) 1,162M 1,213M 1,273M
    USD Redbook (Annuale) 5,3%   4,9%
    USD Redbook (Mensile) 0,1%   -0,1%
    USD Rapporto sulla fiducia dei consumatori (Mar) 124,1 132,0 131,4
    USD Indice manifatturiero della FED di Richmond (Mar) 10 12 16
               

 

Una raffica di dati macroeconomici USA tutti sotto le attese era da molto tempo che non si vedeva.

E’ chiaro che provenendo da livelli molto alti gli operatori abbiano voluto vedere il bicchiere mezzo pieno e quindi privilegiare la lettura di una FED in grado di gestire coi tassi il reiterarsi di simili cedimenti.

Rischio “Giapponesizzazione” dell’economia USA e non solo

Certo è che simili fenomeni sui dati dovessero consolidarsi e portare significativi allontanamenti dai picchi la situazione sulle borse potrebbe degenerare.

Se infatti i dati macroeconomici in discesa divenissero trend e le prime mosse non sortissero gli effetti desiderati si andrebbe incontro a quel rischio di “giapponesizzazione” dell’economia USA da molti già paventato ai tempi del QE.

Per il momento però godiamoci questa iniezione di ottimismo che rimane in linea con la situazione reale che i dati macroeconomici USA ci prospettano.

Come sempre terremo gli occhi aperti insieme.
Non dimenticando in ogni caso che i gli spazi rialzisti probabilistici per questa settimana restano limitati dopo la brutta chiusura di venerdì scorso.