Dati macroeconomici USA variegati ma nella norma

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La consueta ampia serie di dati macroeconomici USA del giovedì  non ha portato particolari variazioni al quadro positivo descritto da tempo:

Richieste di disoccupazione continua 1.676K 1.630K 1.630K
Vendite al dettaglio beni essenziali (Mensile) (Ott) 0,7% 0,5% -0,1%
Indice dei prezzi all’esportazione (Mensile) (Ott) 0,4% 0,1% -0,2%
Indice dei prezzi all’importazione (Mensile) (Ott) 0,5% 0,1% 0,2%
Richieste iniziali di sussidi di disoccupazione 216K 216K 214K
Media delle richieste sussidio di disoccupazione di 4 settimane 215,25K 213,75K
Indice manifatturiero del NY Empire State (Nov) 23,30 19,30 21,10
Indice di produzione della Fed di Filadelfia (Nov) 12,9 20,7 22,2
Occupazione Philly Fed (Nov) 16,3 19,5
Nuovi Ordinativi Philly Fed (Nov) 9,1 19,3
Rilevazione dei prezzi pagati della Philly Fed (Nov) 39,30 38,20
Controllo delle vendite al dettaglio (Mensile) (Ott) 0,3% 0,4% 0,3%
Vendite al dettaglio (Mensile) (Ott) 0,8% 0,6% -0,1%
Vendite al dettaglio – carburanti esclusi (Mensile) (Ott) 0,3% 0,4% 0,1%

L’unico dato che si presta ad essere l’eventuale incipit di un rallentamento economico e l’indice di Produzione di Filadelfia sceso a 12,9 da 20,7 atteso e 22,2 precedente. Si tratta di una dato spesso volatile che già un paio di mesi fa subì una contrazione analoga. Per ora nulla che possa far pensare ad un trend discendente importante.

Da monitorare comunque.


Tra l’altro l’indice di Filadelfia trova un adeguata compensazione  nel Manifatturiero di New York uscito ampiamente sopra le aspettative.

La disoccupazione rimane su livelli minimali e anche il dato sulle richieste leggermente peggiore del consensus a 1676k versus 1630K rimane comunque in una range assoluto tipico dei periodi di eccellenza a livello occupazionale.

Dati macroeconomici in sostanza in linea con le attese.

E, infatti, le vendite al dettaglio lo confermano con numerosi dati sopra le attese.

Non a caso salgono i prezzi sia dell’import che dell’export.
Ma sono comunque tutti dati che nel complesso forniscono una lettura positiva della situazione americana.

Anche sul fronte valutario la lettura complessiva è più per un orientamento di forza del dollaro nei vari cross. Anche se è necessario rilevare come una parte , da quantificare, del rialzo del dollaro fosse già stata prezzata prima della pubblicazione dei dati di giornata.

Sulle borse continuiamo a pensare che in questo momento dati macroeconomici di questo genere, sostanzialmente di continuità positiva, siano ininfluenti.
I mercati semmai scontano i forti e prolungatissimi rialzi precedenti e non gradendo i rialzi annunciati dalla FED gli operatori stanno semplicemente ricostruendo, uscendo parzialmente dall’ equity, un portafoglio di bond dalla buona resa che da troppo tempo mancava negli asset dei grandi fondi.