Dati macroeconomici scadenti qua e là

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Dati macroeconomici pubblicati nell eprime ore della mattinata. Quali conclusioni?

In attesa dello ZEW, dato clou di giornata, i primi approcci alla lettura dei dati macroeconomici di giornata presenta un quadro per lo meno fosco e diffuso:

  EUR Buste paga del settore non agricolo francese (Trimestrale) (3° trim.) 0,2% 0,3% 0,0%
  CHF IPP (Annuale) (Ott) 2,3% 2,6%
  CHF IPP (Mensile) (Ott) 0,2% 0,1% -0,2%
  GBP Redditi medi esclusi i Bonus (Set) 3,2% 3,1% 3,1%
  GBP Indice dei salari medi inclusi bonus (Set) 3,0% 3,0% 2,8%
  GBP Variazione nelle richieste di sussidi disoccupazione (Ott) 20,2K 4,3K 23,2K
  GBP Variazione nel livello di occupazione su base trimestrale (Mensile) 23,0K 25,0K -5,0K
  GBP Tasso di disoccupazione (Set) 4,1% 4,0% 4,0%

Dati macroeconomici  sotto le aspettative per la Francia

Ancora una volta è la Francia a presentare un numero sotto le aspettative con le buste paga non agricole a +0.2% vs +0.3%. In questo momento se c’è un ‘economia che non trova un segmento economico dietro cui ripararsi tramite il paravento di un dato migliore delle attese, ebbene questa è la Francia. Che pare più in difficoltà dell’Italia.

Il dato leggermente inflattivo della Confederazione elvetica segnala vitalità dell’economia Svizzera ma nel contempo mal si concilia con l’approccio monetario ancora molto morbido. Alle prossime rilevazioni la sentenza sulla politica dei tassi elvetici.

In Gran Bretagna invece dati macroeconomici scarsini:  se si esclude infatti il dato sui redditi esclusi bonus uscito a un ragguardevole +3.2% vs +3.1% si rileva un marginale aumento della disoccupazione a +4.1% vs +4% , nulla di che ma pur sempre fastidioso, visto anche che è accompagnato dal dato sulle nuove richieste di disoccupazione uscite a 20.2K versus attese a +4.3k. Attese per la verità che parevano un po’ esose visto il precedente dato di settembre posizionato a +23.2k…

Niente che possa distogliere la BOE dalla propria mini stretta monetaria ma pur sempre un minimo di alert che ora aleggerà sul tavole delle decisioni della Banca d’Inghilterra che terrà ancora strettamente d’occhio i dati macroeconomici sui consumi e sulla produzione come sempre propedeutici a ricreare occupazione.

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