Dati macroeconomici europei in chiaroscuro

dati macroeconomici

Se qualcuno cerca delle certezze sull’andamento dell’economia nei dati macroeconomici europei in questo periodo, più che mai, non le troverà.

Ogni giorno i numeri del sistema produttivo, in particolare dell’UE, risultano contradditori con una tendenza di fondo comunque cedente.

Salvo eccezioni…

Oggi per esempio una buona notizia è giunta dalle vendite al dettaglio annuali in Germania che hanno confermato il+4% precedente e battuto  le attese posizionate a +2.7%.

Ma subito il buon umore si è scontrato col dato mensile a -0.6% versus +0.5% del consensus.
Seppure comunque in miglioramento dal -2% scorso.

Insomma un pout pourri tipico di questa fase.

Ma allarghiamo il ventaglio ai principali dati della mattinata.

Tabella principali dati macroeconomici europei di giornata

  EUR Vendite al dettaglio in Germania (Mensile) (Mag) -0,6% 0,5% -2,0%
  EUR Vendite al dettaglio in Germania (Annuale) (Mag) 4,0% 2,7% 4,0%
  EUR Variazione del tasso di disoccupazione spagnolo -63,8K -90,0K -84,1K
  GBP Indice dei direttori degli acquisti del settore costruzioni (Giu) 43,1 49,3 48,6
  EUR IPP (Mensile) (Mag) -0,1% -0,1% -0,3%
  EUR Indice dei prezzi alla produzione (Annuale) (Mag) 1,6% 1,7% 2,6%

Partiamo nella analisi soffermandoci sugli ultimi dati presenti in tabella relativi agli indici dei prezzi in area UE.

Ancora una volta la BCE riceve un messaggio allo stesso tempo confortante e preoccupante.

Il lato positivo è che ii prezzi salgono meno delle attese +1.6% vs +1.7% e addirittura l’IPP mensile segna -0.1%, pertanto nessuno mossa anti-inflazione è necessaria.

Dall’altro lato, prezzi calmierati in una fase di crescita come sta accadendo da mesi negli USA rappresentano un punto di forza del ciclo economico.

Viceversa in Europa dove la crescita latita, un andamento dei prezzi così debole insinua il dubbio di una depressione economica prossima ventura…

Dati macroeconomici europei: Italia batte Spagna

Sul fronte dell’occupazione rileviamo come la Spagna veda il suo tasso di disoccupazione decrescere ma meno del previsto: -63.8K versus -90.0K atteso e -84.1K del mese scorso.

Insomma la bistrattata Italia, ieri scesa per la prima volta dopo anni sotto la soglia del 10% di disoccupazione, per una volta batte la “virtuosa” Spagna.

Dati macroeconomici europei: l’hard BREXIT non piace

Molte volte abbiamo visto nei dati britannici la forza di chi con una decisione referendaria coraggiosa aveva deciso di tornare a fare da sé.

Esito referendario premiato dagli investitori che hanno intravisto un’oasi de-burocratizzata e fiscalmente vantaggiosa rispetto alla cristallizzata Unione Europea

Fino a un paio di mesi fa i dati macroeconomici di Londra erano assolutamente invidiabili.

Ora però il timore dell’hard BREXIT sta evidentemente frenando e molto gli investitori internazionali meno pronti e motivati a sbarcare Oltremanica senza certezze sugli sbocchi commerciali verso l’UE.

Sì, perché proprio di questo si tratta, una hard BREXIT rischierebbe davvero di isolare la Gran Bretagna sotto il profilo commerciale, almeno verso gli stati dell’Unione.

E non sarebbe cosa da poco.

Gli investitori che avevano di buona lena iniziato a surrogare qualche istituzione big che “politically correct”? verso Bruxelles si è tolta dalla City, ora frenano creando un vuoto…

Il 43,1 dell’Indice dei direttori degli acquisti del settore costruzioni versus 49.3 atteso lo conferma ampiamente.

Alle litigiose House of Parliament londinesi faranno bene a tenerne in debito conto.