Dati macroeconomici cassati, perché?

dati macroeconomici

Il calendario di pubblicazione dei dati macroeconomici è normalmente ripetitivo.

Una sequela di numeri che su base settimanale, mensile o anche trimestrale viene riproposta alla pubblica attenzione.

Tutto semplice, tutto regolare?
All’apparenza sì. Il nostro calendario di lavoro è scandito dalla uscita dei dati che poi sono oggetto del nostro commento.

Proprio questa scansione ormai abitudinaria da qualche tempo ci fa notare delle anomalie.

Delle irregolarità nelle pubblicazioni o per meglio dire dei buchi, dei dati che saltano.

Dati che scompaiono

Non li abbiamo annotati (cosa che faremo da qui in avanti) ma è successo certamente diverse volte coi PIL.

Dei PIL, come il lettore sa, vengono pubblicati dato trimestrale e dato annuale.

Ebbene diverse volte (una del Francia anche recente) uno dei due dati del PIL scompare dalla lista e non viene divulgato e, quello che rimane, è comunque un numero negativo che fa pensare che chissà cosa è stato obliterato.

Bilancia commerciale Italia-UE

Per mesi, forse anni, abbiamo annotato la potenza dei dati positivi della bilancia commerciale dell’Italia con i paesi extra UE e viceversa i dati sempre più negativi e pessimi del risultato intra UE.

Già il mese scorso era stato pubblicato solo il buon dato extra UE e abbiamo pensato a una casualità.

Oggi si replica.

A questo punto non può più essere un caso.

Pare quasi che le spinte sovraniste sempre più potenti in Italia possano essere in qualche modo gestite e controllate annullando la visibilità di un dato che non fa altro che confermare la passività della presenza italiana nell’Unione.

Specie se comparato ai brillantissimi dati della bilancia commerciale extra UE.

Dati macroeconomici: Italia-Extra UE in calo e quella verso l’UE?

Come vediamo in tabella la bilancia commerciale italiana extra UE scende dal mese scorso:

    Saldo della bilancia commerciale italiana non-UE (Ago) 2,33B 4,06B

Ma stiamo parlando di agosto con le grandi industrie tutte chiuse.
Pertanto il +2.33 billions è comunque tanta roba.

Il dato invece di import-export tra Italia e paesi UE, regolarmente in negativo finché pubblicato, dove è finito?
E poi vien da chiedersi perché se un paese di quella che è definita un Unione ha da ripianare un deficit deve sacrificare i propri prodotti (latte, frutta, verdura e non solo)?
Non sarebbe più logico  invece essere addirittura favorito, almeno transitoriamente, fino ad avere raddrizzato una volta per tutte i propri conti?