Dati macroeconomici americani in fase di stanca

Era da tempo che i dati macroeconomici americani non vivevano un pomeriggio così in grigio.

Una serie di dati sotto le attese in alcuni casi anche di parecchio.

Ma, come avevamo, valutato nei giorni scorsi nessun impatto sulle borse.

Infatti gli operatori, tutto sommato, valutano questi dati balbettanti come una ulteriore spinta per la FED a riversare nuova liquidità in circolazione e quindi anche in borsa.

Tabella dati macroeconomici americani di giornata

Ma vediamo insieme questi dati che comunque sollevano qualche nube all’orizzonte del ciclo economico statunitense:

    Ordinativi di beni capitali (escluso difesa e settore aereo) (Mensile) 0,0% 0,3% 1,0%
    Principali ordinativi di beni durevoli (Mensile) (Feb) 0,1% 0,3% -0,1%
    Ordinativi di beni durevoli (Mensile) (Feb) -1,6% -1,1% 0,1%
    Beni Durevoli esclusi mezzi per la difesa (Mensile) (Feb) -1,9% 0,1% 0,4%
    Ordinativi di merci (escluso difesa e settore aereo) (Mensile) (Feb) -0,1% 0,1% 0,9%
    Redbook (Annuale) 4,4% 5,3%
    Redbook (Mensile) 0,0% 0,1%

Proprio il -1.6% degli ordini di beni durevoli che era atteso a -1.1% e con un precedente a +0.1% rappresenta un alert non indifferente.

Anche perché pure il dato mensile pur positivo a +0.1% è stato inferiore al consensus posto a +0.3%.

E anche dalle merci non giungono buone notizie con -0.1% versus +0.1% e +0.9% precedente.

Redbook di nuovo in calo

Anche il Redbook si presenta nuovamente in calo a conferma che il mutato approccio della FED si basava sulla conoscenza, probabilmente anticipata, dei dati macroeconomici USA in arrivo.

La Banca Centrale americana si è mossa in effetti prima che una serie di dati muovesse nella direzione di un rallentamento dell’economia a stelle e strisce.

Tendenza che proprio oggi viene ampiamente convalidata dall’analisi dell’insieme dei dati sugli ordinativi di beni durevoli e, appunto, del Redbook.

Alle borse piacciono dati macroeconomici in frenata

Le borse nel breve tendono a risentire di questi dati macroeconomici USA debolucci.

Ma poi anche confrontandoli coi valori assoluti dei periodi di vera recessione nella norma riprendono il proprio buon umore rialzista.

In questo caso potrebbe essere necessario un riassorbimento dei prezzi in forma di pull-back ma tendenzialmente non ci aspettiamo che il trend di fondo venga intaccato, almeno per il momento.

Approfondimento

Piazza Affari vola con l’Italia in recessione