di Dott. Gianluca Braguzzi Gestore di fondi comuni di investimento
Alla Fed, ha prevalso la linea dura. Il piano di abbattimento della quota di riacquisto di titoli obbligazionari non è piaciuto ai mercati. Su cui oltre a ciò pesa il connesso rischio di prossimo rialzo dei tassi USA oltre a vari centri nevralgici particolarmente critici in questa fase: Palestina ed Argentina su tutte senza dimenticare l’Ucraina.
A guardarla così pare alquanto improbabile che i listini possano invertire il trend in corso,. dobbiamo però rilevare come la velocità del movimento richiami per lo meno come possibile un rimbalzo tecnico che peraltro, ancora di più a inizio mese sarebbe una conferma della tendenza ribassista e pertanto andrà sfruttato per alleggerire per chi non lo avesse ancora fatto e per aprire eventuali posizioni ribassiste ovvero rinforzare quelle in essere. In altre parti del blog trovate i livelli su cui poter agire.
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La forte scorrelazione tra l’andamento dell’economia americana (oggi anche in Canada il PIL ha battuto le già rosse aspettative) e quella di molti paesi europei non deve trarre in inganno. Fino a che paesi come l’Italia non risolveranno i propri problemi strutturali che non sono certo le riforme ma la disoccupazione, la burocrazia eccessiva e il livello soffocante di imposizione fiscale sarà ben difficile che si possa ripetere lo scenario passato per cui , dopo qualche mese, anche l’Europa tutta si agganciava alla locomotiva americana.
E’ più facile, molto più probabile che invece sia il treno USA a farsi rallentare dalle dinamiche incerte dei paesi più deboli.