Da oggi mangerai più spesso questa spezia

peperoncino

Da oggi mangerai più spesso questa spezia. È uno dei condimenti più utilizzati in gran parte del mondo. In Mesoamerica è apprezzato persino come alimento fin dai tempi più antichi. Viene consumato fresco, fritto e arrostito. Stiamo parlando del peperoncino, un cibo di cui spesso si sottovalutano le proprietà. Pare sia tendenza comune considerarlo come un cibo che ”fa male” anche se magari assunto in piccole quantità. Invece, perché non vedere anche il lato positivo e cioè i benefici recati da un suo consumo moderato e sporadico?

Capsaicina e cancro alla prostata

Uno studio del 2006, pubblicato su Cancer Research, ha messo in luce che la capsaicina contenuta nel peperoncino sia in grado di rallentare ed in alcuni casi impedire il proliferare di certi tipi di cellule tumorali. Gli studi fatti ad oggi si sono concentrati in modo particolare sul cancro alla prostata, problema che interessa il 40% dei cinquantenni. La statistica di incidenza aumenta in maniera proporzionale all’età degli uomini.

Quindi questo vuol dire che il peperoncino “fa bene alla prostata”? Ovviamente no, non è un caso che sia una spezia sconsigliata dagli urologi in tal senso. Infatti, la capsaicina deve essere isolata dal peperoncino.

A onor di cronaca, è bene sapere che uno studio del 1994 ha invece analizzato la correlazione tra un consumo eccessivo di peperoncino e il tumore gastrico in Messico, rilevando che: “il consumo di peperoncino può essere un forte fattore di rischio per il cancro gastrico, ma sono necessari ulteriori studi per testare questa ipotesi”. Nel 2007, una ricerca sostenuta dal World Cancer Research Fund e dall’American Institute for Cancer Research riportava che: “[…] 9 [su 14] studi hanno mostrato un aumentato rischio per i più alti consumi, comparati ai più bassi, rischio statisticamente significativo in 4 casi. In un 5.o studio il maggior rischio era significativo nei maschi ma non nelle donne, mentre in un 6.0 studio era significativo solo nei non-bevitori di alcol ma non nei bevitori. Un diminuito rischio [da peperoncino] era mostrato da altri 4 studi, ma era  statisticamente significativo solo in 3″.

Favorisce una buona digestione

Questa spezia è in grado di favorire la secrezione di succhi gastrici. Può infatti accelerare il metabolismo e di conseguenza aiutare la digestione. Ciò non vuol dire che faccia dimagrire anche quando si mangia in eccesso o in assenza di dieta e mancanza di attività fisica. Bisogna però dire che certamente mangiarne in quantità moderata fornisce un valido aiuto al processo di smaltimento delle calorie.

Aiuta a combattere l’ictus e le malattie cardiovascolari

Uno studio italiano su questo tema è stato pubblicato sul Journal of the American College of Cardiology. Il suo coordinamento è avvenuto ad opera degli epidemiologi dell’Irccs Neuromed di Pozzilli (Isernia). Assieme a loro, gli esperti dell’Istituto Superiore di Sanità, l’Università dell’Insubria a Varese e quelli del Cardiocentro Mediterraneo di Napoli. I risultati hanno parlato in maniera piuttosto chiara: “in una vasta popolazione mediterranea adulta, il consumo regolare di peperoncino è associato a un minor rischio di morte totale e CVD indipendentemente dai fattori di rischio CVD o dall’adesione a una dieta mediterranea”.

Quindi, sei convinto del fatto che da oggi mangerai più spesso questa spezia? Ma esattamente, ogni quanto spesso? Se non soffri di problemi alla prostata, di gastrite o qualunque altro per il quale non dovresti assolutamente consumare questa spezia, all’incirca un paio di volte alla settimana. E soprattutto, si consiglia di farlo in un pasto nel quale siano inclusi verdura e frutta fresca.