In precedenti analisi, abbiamo visto come la curva dei rendimenti dei titoli di Stato possa consentire interessanti proiezioni economiche, talora individuando anche una tempistica relativa ai punti di inversione del ciclo economico.
Solitamente assistiamo ad una curva rialzista, più rara quella ribassista.
Invece una curva piatta è un caso decisamente molto raro.
Quando si presenta, siamo in una fase di transizione.
Gli operatori finanziari prevedono un passaggio da una fase negativa ad una rialzista, ma ancora non consolidata, o viceversa da una fase economica espansiva ad una recessiva, ma ancora non certa.
Curva dei rendimenti dell’economia turca
Un caso di curva sostanzialmente laterale ci viene offerto dalla Turchia.
Esaminiamo il relativo grafico.
Complici anche fattori internazionali, l’anno scorso la curva dei rendimenti si presentava totalmente invertita al ribasso (in celeste, in alto).
Una curva di questo tipo, senza una parte finale al rialzo, esprime una visione nettamente pessimista, da panicselling, tipica anche dei paesi sui quali si proietta un default.
Ma se poi la curva si inverte positivamente, allora si tratta spesso di significative occasioni rialziste, visto che la prospettiva negativa è venuta meno.
Ed in effetti la curva turca è decisamente migliorata. Passando ad una dinamica sostanzialmente laterale, con un tratto laterale-negativo sino ai 3 anni, e da questa scadenza moderatamente rialzista.
Indicatori economici
Siamo quindi, secondo gli operatori, in una situazione di miglioramento.
Vediamo se il PIL ha seguito tali indicazioni, analizzando il seguente grafico.
Notiamo, infatti, che il massimo del PIL fu raggiunto ad inizio dello scorso anno, poi seguì una dinamica decisamente ribassista, sino a giungere ad un picco negativo a marzo 2019.
Di qui in avanti notiamo una ripresa, sia pur su valori ancora negativi, sostanzialmente quella situazione di ripresa, anche se ancora con segni meno, che tende ad essere espressa dalla yield curve.
Il mercato azionario, rappresentato dall’indice Bistall share, pare aver seguito tale dinamica, come da seguente grafico.
Il massimo si è infatti formato a gennaio 2018, prima di un mercato ribassista del 30 per cento.
Poi, anticipando la ripresa del PIL, le quotazioni si sono progressivamente riprese.
Sul grafico, a barre mensili, possiamo notare come il ciclo di lungo, che anche questo indice pare seguire, è il medesimo già evidenziato per gli altri indici azionari.
Le linee verticali nere indicano setup di minimo, mentre quelle rosse setup di massimo.
Seguendo la successiva proiezione, il prossimo massimo dovrebbe collocarsi ad agosto 2020, ed il bottom di tutto il ciclo a marzo 2022.
Invece la retta ascendente in rosso è stata tracciata con il metodo Magic Box, ed indica, all’intersezione con la retta orizzontale nera, un target in area 12.881,9 proprio proiettando, anche questo metodo, un setup temporale ad agosto 2020.
A cura di Gian Piero Turletti, autore di “Magic Box” e “PLT”
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