Curare la depressione mangiando pesce? Perché no. E’ ormai nota a tutti la correlazione tra l’alimentazione della madre in gravidanza e la salute mentale del figlio che nascerà. E che un alto consumo di hamburger e cibo spazzatura durante la gravidanza e i primi cinque anni di vita si associa ad aggressività, iperattività, capricci. Negli adulti depressi la resilienza, vale a dire la resistenza a un alto stress, è lo stesso influenzata dal cibo e in particolare dal pesce. Ytaka Matsuoka, psichiatra del National Cancer Center di Tokyo ha scoperto che il consumo del pesce, stando attenti a scegliere quello giusto per la propria dieta, è strettamente correlato con la resistenza alla depressione. Ma vediamo meglio perché gli omega-3 sono tanto importanti per la salute mentale.
La benzina del cervello
Il cervello umano è fatto al 60% di grassi, ma non sono grassi qualsiasi. Ed è principalmente dipendente da due sostanze: l’acido arachidonico, contenuto nell’olio di arachidi, nell’olio di girasole, nelle noci, nell’alga spirulina e nell’olio di lino e canapa. E l’omega-3 Dha, presente nel pesce, nelle noci e nell’olio di lino. Quando il nostro cervello non trova gli omega 3, si accontenta degli omega 6, contenuti per esempio negli oli di soia o di mais. Questo adattamento forzato spiegherebbe l’aumento di depressione, psicosi maniaco-depressive, perdita di memoria, schizofrenia e deficit di attenzione.
Dobbiamo tornare all’olio di fegato di merluzzo?
Curare la depressione mangiando pesce. Si, il consiglio è sempre valido. Qualche decennio fa i genitori davano ai figli un cucchiaio di olio di fegato di merluzzo, pensando che fosse il fosforo del pesce a far bene al cervello. In realtà, come abbiamo già detto, il pesce serve al cervello, ma per ben altro. E le umili acciughe ci offrono abbondanza di omega -3 e proteine, con un basso contenuto di calorie. Se nel nostro piatto quotidiano c’è il pesce fresco accompagnato da nocciole, carciofi, broccoli, asparagi, spinaci, lattuga, fagioli, ceci, fragole, melagrane e arance, l’umore e la linea migliorano. E il nostro portafoglio ringrazia, perché dolci e proteine animali sono di sicuro più costosi.