Criptovalute: torneranno a correre?

Criptovalute

Molti sostengono che nella fase ascensionale dei prezzi la speculazione si è innestata su un utilizzo delle criptovalute a fini di riciclaggio.

In realtà dalle analisi di Blockchain Intelligence Group, il livello delle transazioni illegali in Bitcoin era sceso al 20% nel 2016 ed era “significativamente inferiore a questo livello” nel 2017.

E ancora più giù nel 2018…

A quando un nuovo rialzo delle criptovalute?

Tra l’altro la teoria di un successo delle criptovalute legato principalmente ad un loro utilizzo illegale è comunque forzata anche visto il numero elevatissimo di criptovalute che hanno cavalcato per un certo periodo l’onda del successo.

E certamente la maggioranza di queste centinaia non era coinvolto nei meccanismi del “nero” o del riciclaggio.

Fiducia nei progetti , intenti speculativi e attrazione del nuovo Eldorado sono stati i veri motori del grande rialzo del 2017.

Tornerà una fase bullish simile?

Difficile pensare che tutte le criptovalute siano destinate a non riprendersi mai più.

Certamente vi sarà una selezione molto più a maglie strette di quella del 2017 anno in cui la sola parola criptovaluta faceva scattare acquisti scatenati.

Ma qualcosa di buono prima o poi tornerà anche per le criptovalute più solide e con progetti e partnership valide.

Anche perché la teoria disfattista prevede che le cripto tendano ad azzerarsi per una accordo globale che le chiuda in un recinto normativo uguale ovunque.

Teoria decisamente fanta-economica in un’era di rilancio dei “sovranismi” e delle peculiarità nazionali.

Senza contare il crescente numero di persone che pensano in modo avverso alla globalizzazione…a cominciare da Trump e dal suo protezionismo che guarda caso l’hanno portato alla casa Bianca.

Il vero problema è il ritardo nell’utilizzo pratico

Precisato che il deprezzamento dunque prima o poi e vedremo su quali livelli (forse anche questi?) avrà termine, cerchiamo di capire cosa manca per la ripartenza.

L’utilizzo pratico!!!

Nate come alternativa alle valute tradizionali le criptovalute sono ancora farraginose da utilizzare.

Lo stesso Bitcoin anche nella più agile versione Bitcoin Cash rimane legato a fenomeni speculativi più che non riconosciuto come mezzo di pagamento.

Nemmeno il riconoscimento ottenuto dal Giappone e da altre nazioni è bastato a favorire l’introduzione di protocolli più agili e veloci per rendere le critpovalute monete veramente fruibili.

Questo è il passaggio focale che se attraversato potrà rilanciare il Bitcoin e tutte le critpovalute più solide come Ripple, Stellar, le due Ethereum eccetera.

Concorrenti ufficiali: JPM Coin un pericolo o una opportunità?

Dopo esserne stato per anni feroce  avversario il board di JP Morgan ha deciso che prendere a coniare (minare) una propria criptovaluta: la JPM Coin.

Servirà principalmente per uso interno ma poi chissà a quali applicazioni potrà portare.

L’intento è comunque di riservarlo soltanto ai grandi investitori istituzionali proprio per evitare che prenda la china dei movimenti di volatilità parossistica in stile Bitcoin Ethereum e Ripple.

Staremo a vedere certa che se qualcuna delle criptovalute trovasse il sistema per creare una partnership con JPM Coin potremmo vederne delle belle…e nel caso punteremmo su Ripple più che sul Bitcoin.

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