Crescono i timori per un aumento dell’inflazione nell’Eurozona ma i mercati non si fanno intimorire

inflazione

La questione dei tassi di interesse continua a tenere banco sui mercati azionari. Non tanto il rialzo in sé, cosa ormai certa, quanto il riuscire a prevedere la road map che la FED, finora la prossima a dover rivedere il costo del denaro, avrà intenzione di attuare. Infatti se le previsioni più allarmistiche, e forse anche non del tutto attuabili, parlano di 7 rialzi durante il 2022, altre, invece, sarebbero più orientate verso 3, o anche quattro ritocchi per i prossimi mesi. Il primo dei quali dovrebbe arrivare già a marzo.

Con ogni probabilità, però, un’indicazione più chiara si potrebbe avere già da oggi. Non tanto per via delle dichiarazioni di alcuni membri dei vertici della Banca centrale USA, quanto per il dato sull’inflazione statunitensi la cui pubblicazione è prevista oggi, alle 14.30 (ora italiana). Crescono i timori per un aumento dell’inflazione sia sul fronte statunitense che su quello europeo. Ad ogni modo i mercati hanno già assorbito il colpo e per il momento restano tendenzialmente calmi. Per lo meno in attesa dei dati in arrivo dagli USA.

In realtà, però, anche l’atmosfera che si respira tra i membri del FOMC non suggerisce nulla di concreto. Infatti sono in pochi quelli che si sbilanciano, preferendo affidare eventuali decisioni in merito all’andamento dell’economia e alla pubblicazione dei vari dati macro riguardanti, prima di tutto l’inflazione ma anche il mondo del lavoro. Unica certezza? La FED sembra intenzionata a chiudere velocemente la questione del bilancio e della sua ricalibrazione. Invece non sembra voler creare una strategia ferma ed univoca per quanto riguarda i tassi di interesse. Infatti, come da più voci confermato, vorrebbe guardare di volta in volta lo stato delle cose ed agire di conseguenza.

Crescono i timori per un aumento dell’inflazione nell’Eurozona ma i mercati non si fanno intimorire

Ma l’aumento dei prezzi, in particolare per quanto riguarda il settore energetico, è un tema al centro anche delle previsioni della Commissione Europea. Infatti proprio oggi da Bruxelles è arrivata la conferma di un possibile rallentamento della crescita per il 2022. Un rallentamento che, seppur prevedibile, non dovrebbe avere gravi impatti sul futuro. Infatti, sempre secondo le previsioni della Commissione, è possibile pensare ad una ripresa già tra la fine di quest’anno e l’inizio del prossimo. Numeri alla mano si parla per l’Eurozona di un +3,5% di media per quest’anno. In aumento se confrontato con il 2,6% registrato nel 2021 ma in calo rispetto all’1,7% stimato per il 2023.