Creazione di moneta e debito: quali meccanismi?

Crezione di moneta e debito

Oggi cerchiamo di spiegare perché creare denaro, per finanziare la spesa pubblica, è considerato un rischio inflazionistico e perché, in realtà, il rischio dipende soprattutto da altri fattori.

Creazione di moneta e debito: quali meccanismi?

Se lo stato potesse semplicemente stampare denaro, in assenza di un incremento di quello che il denaro rappresenta, quantità di oro o altri metalli preziosi, nei sistemi a convertibilità metallifera, o ricchezza della nazione, negli altri casi, ovviamente il denaro perderebbe valore, in quanto rappresenterebbe una minor porzione di quel controvalore. Come una torta di dimensioni uguali a prima, ma suddivisa in un maggior numero di parti. Ogni fetta sarà necessariamente minore, rispetto a prima.

Per questo motivo, si è pensato ad un meccanismo di correlata emissione di debito.

Lo stato si fa prestare denaro, che rimette in circolazione, con la spesa pubblica, quindi non lo crea, non lo aggiunge al sistema, ma se lo fa dare da chi gli sottoscrive i titoli di stato.

Una quantità di denaro viene immessa nel sistema economico dallo stato, e pari quantità viene sottratta dal sistema, con la sottoscrizione di titoli.

Di qui il principio che una banca centrale non possa sottoscrivere titoli in fase di emissione, perché in tal modo creerebbe nuovo denaro.

Correlazione tra moneta e debito

Ogni stato dovrebbe finanziarsi sul mercato, non farsi finanziare dalla banca centrale, secondo i principi cardine dell’eurozona.

D’altra parte, è proprio questa la regola aurea del contenimento monetario: non creare nuova moneta o limitarne la creazione.

Peccato che in tal modo si imponga sempre uno scambio tra denaro e titoli del debito. E, tranne quei casi in cui uno stato riesca ad autofinanziarsi completamente con le entrate, sempre farà ricorso a forme di debito.

Peraltro in modo da gravare le finanze pubbliche, arrivando a creare determinati problemi, come in quei casi di emergenza, in cui le finanze pubbliche debbano accollarsi determinati oneri.

Ma, a ben vedere, il sistema di sostenere la finanza pubblica scambiando denaro con debito, non serve neppure a limitare la creazione di nuova moneta.

Infatti anche i titoli del debito sono una forma di moneta.

E’ vero che quando lo stato si finanzia con il debito, sottrae parte del denaro in circolazione, vendendo titoli. Ma poi questi titoli, sia pur rappresentando una forma di immobilizzazione del denaro, possono essere venduti, quindi si crea nuovo denaro in circolazione.

Abbiamo quindi il denaro con cui lo stato si finanzia, e il denaro ottenuto da eventuale vendita di titoli.

Creazione di moneta e debito: l’inflazione

Per contenere dinamiche inflattive, quindi, correlare denaro e titoli del debito serve sino ad un certo punto.

Serve molto di più la creazione di beni e servizi che fanno crescere il sistema economico.

Infatti il denaro rappresenta il controvalore di questo sistema e, se il quantitativo di denaro cresce di pari passo con la crescita del sistema economico, anche il suo valore tende a restare stabile.

Seguendo l’esempio della torta di cui sopra, se il numero di fette in cui viene tagliata aumenta, non diminuirà la quantità di torta contenuta nella singola fetta. Se le dimensioni complessive della torta di incrementano in pari misura percentuale.

Anche per questo motivo, come spiegato qui sarebbe utile far ricorso, a partire dall’attuale fase economica, a percorsi di gestione delle finanze pubbliche in parte diversi da quelli attualmente in vigore nell’eurozona. Vedremo come si svilupperà il dibattito e quali indirizzi attuati.

A cura di Gian Piero Turletti, autore di “Magic Box” e “PLT