Tra i molteplici settori interessati, direttamente o indirettamente, dalla pandemia da Covid-19, anche lo sport e la scuola.
Quali prospettive si vanno delineando in tali ambiti?
Cosa dobbiamo attenderci?
Per rispondere a questa domanda, pare opportuno richiamare in primis la situazione generale sull’andamento della pandemia.
A proposito di Covid-19, calcio e scuola e quali scenari si prospettino, dobbiamo innanzitutto domandarci come si stia evolvendo la situazione pandemica.
Facendo un passo indietro nel tempo, occorre richiamare alla memoria che verso l’inizio dell’estate molti esperti ed epidemiologi confidavano nella circostanza che, trattandosi di patologia interessante anche le vie respiratorie, potesse quanto meno subire una retromarcia.
Purtroppo così non è stato e, anzi, abbiamo assistito ad una sua estensione, prima graduale, poi a ritmi più sostenuti.
Prima soprattutto all’estero, in una fase in cui l’Italia pareva almeno parzialmente al riparo, probabilmente a seguito delle misure assunte prima di altri paesi.
Purtroppo le cose sono poi degenerate anche da noi, e il numero dei contagiati è significativamente aumentato, anche se non ai livelli di paesi esteri.
Covid-19, calcio e scuola: le prospettive in Italia
Tra le prime conseguenze, la richiesta governativa, che dovrà essere discussa nelle aule parlamentari, di estendere la durata dello stato emergenziale almeno sino al 31 gennaio.
Si stanno studiando, intanto, misure per tentare un contenimento dei contagi, senza arrivare ad un nuovo lockdown generale.
Il calcio
Tra i settori che sono stati interessati proprio nella giornata di ieri dalla situazione pandemica, lo sport nazionale per eccellenza in Italia, il calcio.
Doveva svolgersi una partita di campionato tra Napoli e Juventus, ma la squadra partenopea è stata trattenuta dall’Asl locale.
Da parte sua, la squadra torinese è scesa in campo, applicando le norme che l’ordinamento sportivo si era dato.
Non riconoscendo valenza impositiva e cogente al provvedimento dall’Asl e attendendo, quindi, la discesa in campo del Napoli.
Così non è stato e la decisione sull’esito ha quindi rivisto il metodo della vittoria a tavolino.
Vittoria a tavolino. Giusto? Sbagliato?
A pronunciarsi sulla questione gli organi giudiziari competenti, probabilmente sia quelli di giustizia sportiva, che quelli di giustizia amministrativa, come il Tar. La squadra napoletana, infatti, sembra abbia deciso di rivolgersi proprio a quest’ultimo.
A tale riguardo occorre ricordare che peraltro anche sulla suddivisione di competenze giurisdizionali tra magistrati amministrativi e organi di giustizia sportiva esiste una annosa querelle, che non pare ancora definitivamente risolta, nonostante interventi normativi di tipo novellistico nell’ambito del diritto sportivo e amministrativo.
Personalmente, pur non essendo il sottoscritto un tifoso di questo sport, mi sento di dire che se un evento esterno, una sorta di causa di forza maggiore, interviene, allora bisognerebbe seriamente pensare se sia il caso di continuare o meno il campionato. Non sussiste parità di posizioni tra le squadre, se alcune sono obbligate a fermarsi per disposizione delle autorità, anche se al riguardo si aprirà una rilevante questione legale, su quali siano gli organi amministrativi le cui decisioni siano rilevanti, al fine di riconoscere una situazione riconducibile a evento fortuito o forza maggiore.
Nulla comunque può essere considerato di livello più importante della salute umana, e peraltro, se si va dimostrando che determinate attività o determinati ambiti, come lo sport e le squadre che lo praticano, si trasformano in veicoli di trasmissione della pandemia, credo sarebbe più opportuno quanto meno sospendere il tutto.
Scuola
Una riflessione come quella di sopra si sta diffondendo anche tra i politici, in primis da parte del ministro Speranza. Egli ha infatto evidenziato la priorità attribuita al mondo della scuola.
Purtroppo anche in tale contesto si stanno diffondendo casi di contagio e occorre quindi domandarsi se non sia il caso di pensare ad una sospensione anche in tale contesto.
La possibilità è tutt’altro che remota.
Probabilmente ci stiamo avvicinando ad una soglia numerica del contagio che impone qualche probabile chiusura settoriale.
Non si comprende peraltro perché, pur volendo attribuire particolare valenza ai valori della formazione e dell’insegnamento, gli studenti e i docenti debbano affrontare obbligatoriamente situazioni di particolare rischio.
Verso nuove chiusure settoriali?
Se si vuole evitare di andare verso una nuova chiusura generalizzata, che metterebbe in ginocchio la nostra economia, è forse opportuno sospendere alcuni settori, e probabilmente si sta pensando proprio allo sport e alla scuola.
Del resto, pare giusto almeno nei confronti di tutte quelle persone, che certo non hanno l’obbligo di correre determinati rischi.
Non lo hanno gli sportivi per contratto, né è previsto da norme di legge che corpo insegnante e studenti corrano determinati rischi.
Farli correre potrebbe comportare un’alterazione della sfera giuridica di tali soggetti, imponendo obblighi non contemplati dall’ordinamento giuridico.
Un tema complesso, su cui molto si potrebbe ancora dire.
Per analogia con tutte quelle situazioni in cui un determinato soggetto è chiamato a svolgere attività di natura diversa da quelle che erano inizialmente previste, a partire proprio dai rischi che si corrono.
Covid-19, calcio e scuola: quali scenari?
Personalmente, penso che ci si trovi in situazioni del tutto analoghe a quella del tranquillo dipendente, chiamato poi invece a operare in una struttura pericolante, o esposta a rischi come calamità naturali o rapine.
Non era chiamato a fare il vigile del fuoco o il poliziotto, e quindi la situazione snaturerebbe la sua funzione. Analoga situazione mi pare possa considerarsi caratterizzare sport e scuola, a maggior ragione se il trend dei numeri è in crescita, come nella situazione attuale. Vedremo quali provvedimenti decideranno di assumere gli organi competenti. Anche al di là dei provvedimenti contingenti di questo periodo, e non vanno escluse, anche a seguito di decisioni della giustizia sportiva, novità rilevanti. E forse novità anche clamorose sul campionato, come una modifica di risultati, eventualmente con effetto retroattivo anche su un campionato già concluso, come altre volte verificatosi.
A cura di Gian Piero Turletti, autore di “Magic Box” e “PLT“