Terza città della Spagna, dopo Madrid e Barcellona. Sorge sulle rive dell’omonimo golfo situato lungo la costa centro-orientale della penisola Iberica. Si tratta di Valencia. Grazie alle sue temperature miti tutto l’anno, è un’ambitissima meta turistica. Uno dei modi migliori per ammirare la città è farlo in bicicletta. Infatti Valencia vanta un tracciato di 160 km di piste ciclabili e un servizio di bike sharing da fare invidia alle più note e rinomate capitali europee. Ben oltre 2750 mezzi e 275 stazioni. I centri turistici più affollati e i migliori servizi balneari sono stati ricavati dalla riconversione degli alloggi dei pescatori.
Il grande turismo di massa ha conosciuto questa bellissima città attraverso la F1 che corre nel suo circuito urbano, la costruzione del Bioparc Valencia e della Città delle Arti e delle Scienze. Un fiorire economico e culturale che ha portato la città spagnola a conquistare anche un altro insolito primato.
Cosa vedere in questa magnifica città spagnola e l’incredibile ragione per cui non mangiare le sue famosissime arance amare
Questa città è il più grande aranceto che esista sul pianeta. Si contano oltre 48.000 piante, ma sono escluse quelle nei giardini privati e le oltre 1.000 presenti nel palazzo reale. Chi ha la fortuna di passeggiare per le sue vie oppure di percorrerle in bici appunto, in primavera, è inebriato dall’intenso profumo delle piante in piena fioritura. Le cose si complicano quando in inverno i frutti arrivano a maturazione e cadono. Il servizio di nettezza urbana fatica a raccogliere la frutta caduta. Da qui la sorprendente iniziativa del comune insieme all’azienda municipalizzata di gestione delle acque. Eliminata l’esigua parte di frutta destinata al commercio estero per la preparazione di liquori, marmellate e preparati concentrati per dolci, rimaneva da gestire un’enorme quantitativo di frutta altrimenti destinato al macero. Perché non trarne profitto e innescare un virtuoso meccanismo di economia circolare?
Cinque case al giorno sono alimentate con l’energia elettrica ottenuta dalle arance
È questa la sorprendente soluzione adottata. Attraverso la produzione di biogas, si è resa totalmente autosufficiente a livello energetico la rete di depurazione delle acque cittadine. Trasformando il progetto pilota in un chiaro esempio di sostenibilità ambientale. Si può pensare al passaggio successivo, quello di cedere l’energia prodotta all’azienda elettrica. A questo proposito, il direttore Parchi e dei Giardini del Comune afferma “Perché non immaginare che in futuro gli autobus di Siviglia possano muoversi grazie al biogas ottenuto dalle sue arance amare?”. Ecco cosa vedere in questa magnifica città spagnola e l’incredibile ragione per cui non mangiare le sue famosissime arance amare.