Cosa succede se usiamo troppo il cellulare

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È diventato di gran lunga il mezzo elettronico più usato della terra, guadagnandosi spazi importanti della nostra giornata, il cellulare. Nato sull’onda del telefono satellitare, usato per emergenza e per lavoro, il cellulare oggi è insostituibile compagno delle giornate quotidiane. Forse anche troppo, perché ci lavoriamo, ci giochiamo, ci connettiamo col mondo per vedere cosa succede. Sembra ieri che si facevano le code alle cabine telefoniche col gettone o la scheda per chiamare casa o l’altra metà del cuore. Molte nuove generazioni, le cabine telefoniche non le hanno mai nemmeno viste, se non nei film. Oggi, la tecnologia devastante di questi piccoli oggetti, che tutto sanno e tutto vedono, non ha più confine, nel bene e nel male. Ma, cosa succede se usiamo troppo il cellulare?

I sintomi ricorrenti dell’uso costante

Attenzione che troppe ore al cellulare, secondo i dottori e gli studiosi, portano irascibilità, carenza di concentrazione, nervosismo ed emicranie. Ma, anche, dolori articolari, mal di schiena, occhiaie e contratture muscolari. Praticamente, la lista degli interventi di primo soccorso all’ospedale. Senza contare l’inquinamento elettromagnetico, i cui danni sono ancora non del tutto chiari, ma ci sono.

Doppio mento causato dallo smartphone

Donne, attenzione, che secondo ASPS, acronimo inglese della Società Americana di Chirurgia Plastica, la postura da cellulare causa il doppio mento. Cominciano a farsi largo negli States, i primi lifting per correggere il cosiddetto “smartphone face”, quando la testa si piega in avanti verso lo schermo. Ed ecco cosa succede se usiamo troppo il cellulare: centinaia di prenotazioni per interventi di rimodellamento del mento, per ritrovare la perduta bellezza.

Per i più giovani la “sindrome da smartphone”

Secondo l’Università spagnola di Granada, invece, la fascia giovanile tra i 18 e i 25 anni soffre della “sindrome da smartphone”. Troppe ore al telefono esulano dalla realtà, trasferendo i nostri giovani in un mondo virtuale tutto artificiale. Con annesse ansia, agitazione, stress, che vengono poi riflessi sui social frequentati, alla ricerca di condivisioni e approvazioni ai propri stati d’animo.

La sindrome da “selfie”

L’uso del cellulare ha portato con sé anche un nuovo psico disturbo, che sta diventando materia di studio tra psicologi e sociologi: il selfie. Tanto da coniare il termine “sindrome da selfie”, per definire lo studio del perché si cerchi l’autoscatto. Secondo i medici, gite e viaggi a parte, a sostituzione della vecchia e cara cartolina, il selfie nasconde incertezza e fatica a rapportarsi con gli altri. Nell’autoscatto e relativa pubblicazione, si cercherebbe continuamente il sostegno di chi ci circonda e ci può donare il consenso che cerchiamo.

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