Il titolare di un conto corrente inseguito da creditori forse ben sa cosa succede in caso di pignoramento. E se davvero conosce l’iter che gli istituti di credito avviano in simili circostanze, meglio sarebbe procedere con l’estinzione del conto corrente. Quando si cade vittima del pignoramento ci si ritrova deprivati in maniera forzata di una parte più o meno consistente dei propri averi. Perché si approdi al pignoramento è necessario trovarsi nella spiacevole condizione di insolvenza dei debiti contratti.
Il mancato assolvimento di una situazione debitoria autorizza l’esproprio coatto dei beni dell’insolvente da parte di un ufficiale giudiziario. Dopo aver ricevuto notifica del titolo esecutivo e di un atto di precetto, il debitore dispone di almeno 10 giorni di tempo per saldare i debiti accumulati. Segue poi l’ingiunzione con la possibilità di commutare il pignoramento dei beni con la cessione di una quota di denaro.
Il pignoramento presso terzi
Il giudice competente che rende esecutiva l’ingiunzione si pronuncia anche in merito alla modalità di pignoramento che può essere mobiliare, immobiliare e presso terzi. L’esproprio dei beni mobiliari riguarda la moneta liquida, i gioielli e i titoli di credito, quello dei beni immobiliari si riferisce alle abitazioni. Il pignoramento presso terzi designa invece la deprivazione coatta dei crediti verso terzi del soggetto in situazione debitoria. In tal caso, si procede pertanto all’erosione di stipendi, pensioni, crediti derivanti dall’attività di libero professionista e di conti correnti. La pratica dell’esproprio comunque presenta dei limiti perciò conviene sapere cosa succede in caso di pignoramento del conto corrente.
Cosa succede in caso di pignoramento del conto corrente
Il recupero coatto di un credito può essere effettuato su un conto corrente tanto bancario quanto postale. Il pignoramento presso terzi ha luogo allorquando non è dato far leva sulla garanzia offerta dal possesso di beni mobili e/o immobili. I terzi summenzionati altri non sono che istituti di credito, datori di lavoro o società finanziarie che solitamente erogano pensioni o stipendi. L’istituto bancario o postale riceve notifica del pignoramento e provvede a bloccare le somme di denaro depositate sul conto dell’insolvente.
Il blocco inerisce non solo i soldi presenti sul conto, ma anche eventuali obbligazioni, depositi azionari, titoli di Stato, beni fruttiferi intestati al debitore. A tutela del debitore intervengono i limiti imposti al pignoramento che, nel caso di dipendenti e pensionati, corrispondono ad un dato importo. Quest’ultimo viene computato sulla scorta dell’assegno sociale, moltiplicando per 3 l’ammontare complessivo dello stesso.