Chi è solito pagare in contanti o per svariate ragioni deve farlo, rischia di incappare in sanzioni o commette reato penale? Quali spese si possono affrontare ricorrendo al contante e quali quelle vietate perché corre l’obbligo di dichiararle? Qualora si desideri pagare con moneta liquida una prestazione sanitaria o una visita specialistica si potrebbero rischiare misure sanzionatorie? Quali beni e servizi si devono obbligatoriamente pagare secondo modalità tracciabili e con strumenti elettronici?
Gli interrogativi più frequenti che affiorano nella mente dei consumatori risentono del timore di commettere errori e scivolare in azioni illecite. Chi voglia mantenersi entro i paletti fissati dalle più recenti disposizioni governative dovrà attenersi all’obbligo di pagamenti tracciabili. Quanti invece vivono l’urgenza di consegnare a terzi liquidità di provenienza non lecita farebbero meglio a sapere cosa si rischia a pagare in contanti.
La lotta contro i criminali che danneggia i redditi più bassi
Con la Legge di Bilancio 2020 il Governo, in concerto con l’Agenzia delle Entrate, ha sferrato un duro colpo a furbetti e criminali. L’intento di sgominare evasori fiscali e criminali alle prese con il riciclaggio di denaro sporco ha però penalizzato le fasce economicamente più deboli. Ciò perché non tutti i contribuenti italiani hanno modo di accedere ai servizi bancari e posseggono carte di credito con cui effettuare pagamenti elettronici. I provvedimenti del Decreto Fiscale 2020 in merito all’obbligatorietà di pagamenti tracciabili hanno tagliato fuori i percettori di redditi più modesti.
Cosa si rischia a pagare in contanti?
I contribuenti che si arrischiano a pagare con moneta liquida beni, servizi e prestazioni per i quali vige il divieto del contante incapperanno in sanzioni. Le misure sanzionatorie raggiungeranno i contribuenti che supereranno il limite massimo che il Governo ha imposto al pagamento in contanti a partire da luglio 2020.
Nello specifico, è prevista una sanzione pecuniaria che oscilla tra 3000 e 50.000 euro per infrazioni risalenti ad un periodo antecedente al 1° luglio 2020. Per le eventuali infrazioni che il contribuente commetterà tra il 1° luglio 2020 e il 31 dicembre 2021 la sanzione oscillerà fra 2000 e 50.000 euro. Mentre a partire dal 1° gennaio 2022 le violazioni saranno punite con multe da 1000 a 50.000 euro.