Cosa si rischia a fare la “mano morta” nei mezzi pubblici?

mano morta

I luoghi affollati, come ad esempio i mezzi pubblici, possono fornire l’occasione ai malintenzionati per commettere alcuni crimini. Si pensi al borseggiatore oppure al maniaco sessuale che, approfittando della ressa, tocca le parti intime di un’altra persona. Allora si ci chiede come si ci può difendere in quest’ultimo caso e, soprattutto, cosa si rischia a fare la “mano morta” nei mezzi pubblici?

E’ bene sapere che la strategia della “mano morta” può costare davvero cara. Infatti, taluni sono stati denunciati e poi condannati per violenza sessuale. Quindi, chi approfitta della vicinanza forzata di un’altra persona per molestarla, commette un reato in piena regola.

In cosa consiste

Segnatamente, per mano morta si intende l’azione subdola di chi approfitta della vicinanza con un’altra persona per molestarla appoggiando la mano sulle parti intime. In pratica, chi fa la mano morta fa finta di appoggiare, solo casualmente la mano su una precisa parte del corpo altrui, per trarne piacere. Quindi, detto gesto, se posto in essere per molestare una persona, cioè per toccarla in una zona erogena o, comunque, in una parte intima, integra reato. Tale è il reato di violenza sessuale. Affinché si configuri il reato di violenza sessuale, dunque, non occorre una congiunzione carnale completa ma sono sufficienti i meri atti sessuali.

Quando la mano morta integra reato

Secondo la Corte di Cassazione, la nozione di atti sessuali comprende tutti quegli atti indirizzati verso zone erogene della vittima. Vi rientrano, quindi, anche i toccamenti, palpeggiamenti e sfregamenti sulle parti intime, anche sopra i vestiti, suscettibili di eccitare la voluttà dell’autore. Sempre secondo gli Ermellini, la condotta vietata nel delitto discorrendo ricomprende, oltre ad ogni forma di congiunzione carnale, anche atti mancanti di contatto fisico. Ciò, purchè tali atti siano diretti a provocare eccitazione o soddisfacimento dell’istinto sessuale del soggetto agente. Quindi, alla domanda: cosa si rischia a fare “la mano morta” nei mezzi pubblici, la risposta è il reato di violenza sessuale.

Detto reato è punito con la reclusione da 6 a 12 anni. È tuttavia improbabile che un giudice stabilisca una pena così alta, se la mano morta non è andata oltre lo sfregamento o il toccamento momentaneo. Quindi, nei casi di minore gravità la pena è diminuita in misura non eccedente i due terzi. Dunque, chi fa la mano morta sull’autobus potrebbe incorrere nella pena della reclusione minima pari a 2 anni.