Per costruire il portafoglio del futuro si dovranno considerare decisioni di investimento che si stanno profilando oggi. Un esempio arriva da Morgan Stanley che parla di un cigno nero già visibile ora.
Cosa porterà a una grave crisi dei mercati?
I cigni neri
Il cigno nero è una figura metaforica usata in finanza per indicare un evento imprevisto che può avere impatti negativi sugli investimenti e sui portafogli degli investitori. In realtà, quello evidenziato da Morgan Stanley più che un cigno nero sembrerebbe essere l’evoluzione negativa di un allarme che già adesso è noto a tutti. Si sta parlando dell’ emergenza idrica. Attualmente, l’emergenza idrica esiste soltanto in alcune zone del mondo ma gli analisti prevedono che sarà il prossimo megatrend sul quale gli investitori dovranno organizzare il proprio portafoglio. L’emergenza idrica creerà scompensi macroeconomici in tutto il mondo con conseguenze anche sulla finanza internazionale.
Le prossime decisioni d’investimento
Innegabile quindi che le prossime decisioni di investimento dovranno tener conto anche di questo. Lo stesso dicasi per le strategie di portafoglio che potrebbero sfruttare questa situazione per guadagnare sui mercati dall’emergenza idrica. Infatti non si tratta più soltanto di acqua intesa come elemento per il settore agrario, ma anche come componente indispensabile per il processi industriali.
Per questo motivo l’emergenza idrica potrebbe essere un problema per gli investitori. Infatti le aziende potrebbero trovare nella scarsità di acqua anche un rischio per la produzione, con conseguente taglio degli investimenti ed erosione dei margini di guadagno e produzione.
Cosa porterà a una grave crisi dei mercati? I settori a rischio
Lo fa notare anche Andrew Harmstone, managing director di Morgan Stanley Investment Management, che lo definisce un elemento critico per l’economia globale. Molti, quindi, i settori a rischio. Infatti come detto, oltre all’ovvio impatto sul settore agricolo, le conseguenze per l’economia arriveranno anche altri settori di investimento. In primis quello alimentare ma anche quello del beverage. Senza dimenticare anche il settore energetico. E non solo petrolifero, tra i settori a rischio anche quello delle utility.
Le conseguenze da monitorare sui mercati
L’acqua, infatti, aziona anche le turbine per la produzione di energia elettrica. Problemi anche per il settore dei semiconduttori. Basti pensare che, come sottolineano da Morgan Stanley, per fabbricare un telefonino servono circa 14.500 litri di acqua ultra pura. Quali, quindi le conseguenze da monitorare sui mercati. Nelle prossime decisioni di investimento sarà quindi necessario considerare l’impatto dello stress idrico sulla filiera produttiva mondiale. Uno stress che a questo punto rappresenta un rischio economico estremo infatti nel prossimo futuro. Non solo ci sarà scarsità d’acqua ma quella che sarà presente sarà di qualità bassa se non addirittura pessima.
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