40 punti in meno in una settimana. Un crollo vertiginoso che ha portato molti a chiedersi cosa sia stato ad aver fatto abbassare così tanto lo spread (scheda tecnica). E per giunta in maniera così veloce.
I motivi che hanno fatto abbassare lo spread
Ovviamente, come spesso accade per elementi frutto di una complessa valutazione, anche alla base del calo dello spread non c’è solo un unico e singolo motivo. Ancora di più se si considera che lo spread è un valore che incorpora in sé variabili come le incertezze geopolitiche oppure il sentiment di mercato. Quindi per riuscire a capire perché lo spread, che attualmente registra poco più che 208 punti, ha avuto un crollo talmente repentino. Prima di tutto è bene ricordare che questa è stata una settimana cruciale per l’avvio di una procedura di infrazione per eccesso di deficit. Una procedura che era stata ormai data per certa dalla maggior parte degli osservatori così come anche autorizzata dai singoli Stati. Ma alla fine l’iter si è fermato. O per meglio dire, è stato messo in stand by.
La questione Europa
Una decisione che, sebbene non metta la parola fine all’intero processo, ridà comunque fiato al panorama finanziario. In realtà tutti i conti e tutte le misure presentate da Roma a Bruxelles, nei prossimi mesi, saranno attentamente monitorati, ma ai mercati va bene anche così. Ovviamente ci saranno dei provvedimenti politici (decreti finanziari) che, forse, potrebbero creare nuove tensioni all’interno della maggioranza.
Guardando invece altrove, ovvero in ottica europea, la stessa settimana è stata anche quella delle nomine ai vertici Ue. Un vero e proprio negoziato che ha portato alla scelta di Christine Lagarde, numero uno del Fondo Monetario internazionale, come capo della banca centrale europea.
L’aiuto arrivato dalla Bce
Sono note le posizioni favorevoli della Lagarde verso una politica finanziaria accomodante. Talmente accomodante da aver fatto pensare a più di una persona, che il Quantitative Easing di Mario Draghi potrebbe nuovamente tornare sulla scena, qualora ce ne fosse bisogno. Politiche e scelte non convenzionali, dunque, che hanno permesso nel recente passato, il calo dello spread nei paesi periferici (Italia compresa), ma anche dei rendimenti sui titoli di stato. Tutti. Italia compresa. Il che, porta ad un’ulteriore conseguenza: con un calo sui rendimenti dei titoli di stato, anche il peso derivante dal mastodontico debito pubblico italiano sarà alleggerito.