Il clima di incertezza e di tensione di questi mesi può acuire in alcune persone la paura di ammalarsi. In certi casi si sviluppa una vera e propria ipocondria. Chi ne soffre si convince di soffrire di gravi e mortali malattie anche senza averne motivo. Spesso l’ipocondriaco interpreta i piccoli disturbi, spesso segnali corporei normali o relativi a problemi di lieve entità, come indicatori di una grave malattia. Oppure inizia a percepire i sintomi di ogni patologia di cui ha appena letto o sentito parlare.
In genere monitora ossessivamente i propri parametri (come temperatura, battiti o pressione), moltissime volte al giorno. C’è chi si rivolge continuamente medico, con una richiesta di assistenza che diventa spropositata ed eccessiva, nella speranza di prevenire. Altri ipocondriaci invece, paradossalmente, lo evitano del tutto, per paura di scoprire una patologia.
Naturalmente è normale avere ansie e paure quando si soffre di qualche malattia. Ed è anche vero che una certa paura di ammalarsi o tendenza a ingigantire i sintomi può capitare a tutti. Diventa un problema serio quando questi pensieri condizionano le attività quotidiane, impedendo una vita normale. E sottoponendo la persona a uno stress tale da diventare davvero una malattia.
Non esitare a cercare un supporto psicologico
Cosa fare quando la paura di ammalarsi rovina la vita? Se le manifestazioni persistono per mesi e non rappresentano una fase transitoria, è importante rivolgersi a una figura professionale.
La psicoterapia cognitivo-comportamentale o gli interventi psicoeducativi, magari di gruppo, possono risolvere il problema. È bene vincere la riluttanza e cercare l’approccio più congeniale.
Ci sono alcuni consigli che è bene seguire fin da subito quando si sospetta di soffrire di ipocondria. Ricordiamo che si tratta di un disturbo d’ansia, in particolare legato alla salute.
Alcuni atteggiamenti apparentemente rassicuranti, alimentano l’ipocondria.
Cosa fare quando la paura di ammalarsi rovina la vita: evitare di alimentare certi meccanismi
Evitare l’automonitoraggio eccessivo, e i controlli ripetuti, sproporzionati all’entità dei sintomi. Anche se nell’immediato vedere che i valori sono normali rassicura, presto arriveranno altri dubbi e paure. Quindi è bene fare prevenzione e controlli a cadenza regolare, ma seguendo le indicazioni di medici e specialisti. Una costante attenzione al corpo e ai segnali anche più insignificanti aumenta lo stato di allerta e lo stress. E persino portare a somatizzare, cioè a provocare veramente certi dolori che prima non c’erano. Allo stesso modo una richiesta ossessiva di rassicurazioni da tutti può sembrare innocua, ma diventa una dipendenza e alimenta questa focalizzazione sul corpo.
La conoscenza è preziosa, è quindi giusto informarsi. Ma trascorrere giornate intere a leggere su internet di sintomi e malattie e a fare auto-diagnosi è assolutamente sconsigliato.
Cosa non fare assolutamente
È importante evitare l’abuso di farmaci auto-somministrati, anche quando sono da banco.
Non solo mantengono il pensiero sull’idea di malattia, ma possono effettivamente produrre danni al fisico se presi in modo indiscriminatamente. Ancora più grave è prendere farmaci con obbligo di ricetta che non sono stati prescritti, magari ottenuti tramite famigliari e amici.
Un altro errore da evitare è chiudersi in sé stessi ed evitare ogni sforzo o situazione potenzialmente a rischio. Non significa essere imprudenti e spericolati: ma stare in compagnia, parlare, distrarsi, fare attività fisica e sfogarsi, sono tutti modi per tenere a bada l’ansia. Vivere la vita appieno e dedicarsi ad attività piacevoli per portare la mente altrove, potrebbe far sparire alcuni sintomi ingigantiti dall’ansia.