Negli ultimi tempi l’uso del denaro contante è sempre più scoraggiato dalla normativa. Il Governo ritiene infatti che i contanti facilitino le transazioni illegali e l’evasione fiscale. I consumatori sono quindi incentivati ad utilizzare strumenti di pagamento tracciato in luogo di monete e banconote. La Redazione di ProiezionidiBorsa ha trattato in diverse occasioni queste tematiche, calcolando anche le possibili elevate sanzioni.
Nonostante la legge spinga verso altre modalità di pagamento, i contanti continuano ad essere utilizzati quotidianamente, soprattutto per le piccole spese. Per questo capita spesso di ricevere banconote danneggiate, magari macchiate o particolarmente sgualcite. In questo articolo vogliamo capire cosa fare in caso di soldi rovinati o strappati, danneggiati o macchiati. Analizzeremo in quali casi un commerciante può lecitamente rifiutarsi di accettarli e se si possono versare in banca.
Cosa dice la legge
Non esiste una norma che indichi la validità o meno di una banconota danneggiata. A questo proposito, fa fede una specifica decisione della Banca Centrale Europea, la numero 4/2003. Secondo questa raccomandazione, per capire cosa fare in caso di soldi rovinati o strappati, va valutato lo stato effettivo del denaro. La BCE distingue tre possibili condizioni, ovvero le banconote possono risultare logore, danneggiate o strappate. Il primo caso è il più tipico, accade quando la banconota è stata in circolazione per molto tempo o quando l’abbiamo sottoposta ad umidità, fiamme, lavaggi o lacerazioni.
La Banca Centrale considera invece danneggiate le banconote macchiate o sporche. Le banconote strappate sono invece prive di una parte, tipicamente un angolo. Sulla base delle indicazioni dell’Eurotower, la Banca d’Italia ha emanato un regolamento interno che specifica come comportarsi quando riceviamo denaro danneggiato. Di conseguenza, le filiali della Banca d’Italia effettuano la sostituzione di eventuali banconote mutilate o danneggiate sulla base di precise valutazioni.
Cosa fare in caso di soldi rovinati o strappati
La sostituzione di eventuali banconote rovinate non è un atto dovuto ma sottostà a specifiche valutazioni. Se i funzionari ritengono che il presentatore sia in buona fede, ritireranno la banconota danneggiata sostituendola con una di nuova emissione. Qualora invece la Banca d’Italia ritenesse in malafede il possessore, potrà ritirare dalla circolazione il denaro danneggiato, senza però cambiarlo. Nel caso di particolari dubbi, i soldi andranno ad una specifica commissione che valuterà come comportarsi. Anche le banconote strappate seguono queste regole ma con un’ulteriore valutazione.
Hanno diritto alla sostituzione solo le banconote che presentano piccoli tagli o mutilazioni. Se questi ultimi fossero superiori al 50% della superficie invece, la banconota sarà semplicemente non valida. Chiunque, in caso di dubbi, ha il diritto di rifiutare una banconota rovinata. Anche pubblici esercizi e filiali bancarie. Solo le filiali della Banca d’Italia potranno decidere in merito a cosa fare in caso di soldi rovinati o strappati.