I pensionati, come i lavoratori, sono soggetti all’applicazione dell’IRPEF. Per questo motivo spieghiamo cosa devono fare i pensionati per evitare brutte sorprese sul cedolino. L’INPS, infatti, quando emette l’assegno pensionistico, applica per le trattenute un’aliquota in base al reddito presunto del beneficiario.
Di solito, l’anziano oltre a prendere la pensione non percepisce altri redditi soggetti a IRPEF. Ma nel caso in cui ciò avvenga, bisogna stare molto attenti per non trovarsi a pagare di più.
Dialogo con l’INPS
Onde evitare ciò, i pensionati devono comunicare al proprio sostituto d’imposta la variazione del reddito presunto per l’anno in corso. Diversamente, l’anziano si ritrova conguagli sulle pensioni e spiacevoli sorprese l’anno successivo in fase di compilazione di dichiarazione dei redditi.
E’ bene dunque fare i conti di quanto si è percepito in questo anno solare. Infatti, nel caso in cui nel 2020 il pensionato abbia avuto più entrate, meglio comunicare tutto al proprio Ente pensionistico che agisce da sostituto d’imposta.
All’anziano conviene sempre dialogare con l’INPS, sia nel caso in cui ha guadagnato di più che in caso opposto. L’istituto di previdenza in questo modo applica la giusta aliquota IRPEF sul reddito nell’anno successivo.
L’INPS ha sollecitato i pensionati a fare i dovuti controlli della propria tasca. Eventuali differenze positive o negative vanno comunicate.
Come avviene la comunicazione
L’INPS ha predisposto un modulo all’interno dell’area “Detrazioni fiscali – domanda e gestione”. Per accedere, il pensionato deve collegarsi al sito ufficiale dell’INPS. L’anziano ha già la possibilità di fare questa comunicazione e protocollarla all’istituto di previdenza.
Le aliquote in base agli scaglioni
I contribuenti pensionati sono soggetti agli scaglioni IRPEF sulle pensioni. L’imposta lorda è determinata applicando al reddito complessivo, al netto degli oneri deducibili, le varie aliquote per scaglioni di reddito.
La tassazione per importi fino a 8.174 non avviene. Si parte da 8.174 euro e fino a 15.000 euro con una percentuale del 23%. Tra 15.000 euro e fino a 28.000 euro, l’aliquota del 27%. Nello scaglione tra 28.000 euro e fino a 55.000 euro, viene applicato il 38%. Successivamente fino a 75.000 euro, l’aliquota è del 41%; oltre 75.000 euro, tocca il 43%. In definitiva, in questo periodo meglio dare uno sguardo in più a quanto si guadagna. In questo articolo abbiamo spiegato cosa devono fare i pensionati per evitare brutte sorprese.