Cosa c’è di vero nei proverbi?

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Molti proverbi affondano la propria origine in tempi antichi, e sono spesso il frutto di osservazioni tramandate di generazione in generazione. Ma cosa c’è di vero nei proverbi?

Alcune volte colgono aspetti della realtà e della vita quotidiana, altre volte riflettono maggiormente l’intenzione di dare qualche dritta, di offrire qualche consiglio utile.

Ma alla base di proverbi e detti popolari, c’è sempre la verità?

Chi fa per sé fa per tre

Probabilmente, il miglior modo per rispondere alla nostra domanda iniziale, è quello di sottoporre al vaglio critico di talune riflessioni singoli proverbi.

Un po’ di ragionamento e di logica potranno aiutarci in questo compito.

Analizziamo quindi di seguito alcuni noti proverbi, iniziando da quello sopra citato. Possiamo certo dire che talora, soprattutto per chi non voglia attendere le tempistiche e le decisioni degli altri, il proverbio abbia una sua validità.

Immaginiamo la situazione di chi, da solo, possa svolgere un determinato compito, ma preferisca, invece, rivolgersi ad altri.

Potrebbe capitare che colui, cui abbiamo affidato un certo compito, non si riveli all’altezza e che, quindi, se avessimo fatto da soli, avremmo raggiunto prima il nostro obiettivo.

Tuttavia non sempre possiamo procedere autonomamente

Pensiamo a quelle attività che richiedono determinate competenze, come in ambito medico o legale.

Possiamo quindi giungere alla conclusione che, per compiti facili o che, comunque, possiamo svolgere da soli, il proverbio possa avere una sua valenza, soprattutto in periodi in cui un certo pressapochismo sia abbastanza diffuso.

Ma non vale sempre ed in tutte le circostanze.

Evidentemente non in quei casi, in cui abbiamo necessità di rivolgerci ad esperti in un determinato settore.

Se c’è soluzione, perché preoccuparsi? Se non c’è perché preoccuparsi?

Questo noto principio popolare esprime una filosofia, che intende suggerire anche un equilibrato consiglio sul comportamento umano.

In fondo, si vuole affermare che la preoccupazione è un qualcosa di assolutamente inutile e negativo.

Personalmente, ho sempre pensato che vi fosse una sostanziale obiezione a questo modo di vedere le cose.

Infatti, spesso non ci preoccupiamo come attività fine a se stessa.

Ma proprio al fine di ricercare possibili soluzioni ad un problema.

Tentiamo, in primis, di capire se esistono delle soluzioni, ed è soprattutto in questa ricerca che si produce una certa preoccupazione.

Ben difficilmente, possiamo a priori affermare che delle soluzioni non esistono, nel singolo caso.

Ed ecco, quindi, che di fronte a qualsiasi problema, è nella natura dell’uomo quella di preoccuparsi, proprio al fine di tentare una soluzione, prima di dire che non ce ne sono.

Homo faber fortunae suae

Ricorriamo talora anche ad altre lingue, per alcuni proverbi, in questo caso al latino, vista anche l’origine antica di alcuni detti.

La traduzione potrebbe essere che l’uomo è artefice del proprio destino.

Ma è proprio vero?

Sicuramente, molti detti popolari sono espressione di osservazioni reiterate nel tempo, ma in questo caso cosa c’è di vero?

In parte è probabilmente vero.

L’uomo è in parte responsabile dei risultati che raggiunge grazie alle proprie azioni.

Purtroppo parte significativa della sua situazione dipende, tuttavia, anche dal contesto in cui si trova.

Molto dipende, ad esempio, dalla famiglia in cui si nasce, qualcuna certamente con migliori possibilità delle altre, ad esempio economicamente.

In parte è importante anche il periodo storico ed il contesto geografico.

Pensiamo a cosa significhi, ad esempio, essere vissuti in alcuni Paesi in un periodo di guerra, invece di chi vissuto in altri Paesi in un periodo di prosperità.

Cosa c’è di vero nei proverbi? Conclusioni

Possiamo probabilmente affermare che in parte esprimono verità e consigli, oggetto di esperienze e osservazioni protratte nel tempo.

Ma senza dimenticare che la realtà spesso si trasforma, non è mai la stessa.

Pertanto, anche se in molti casi restano validi, non lo sono sempre.

Una guida di massima, quindi, in diverse occasioni, ma senza dimenticare di approfondire il singolo caso, per valutare cosa sia effettivamente applicabile a quella specifica situazione.

A cura di Gian Piero Turletti, autore di “Magic Box” e “PLT