Cosa attendersi dopo il decreto sulla privatizzazione di Banca MPS che, secondo alcune autorevoli fonti, è stato approvato dal Governo?
Prima di entrare nel vivo dell’argomento ricordiamo brevemente la genesi dell’ingresso dello Stato in Banca MPS e del perché sia necessaria la privatizzazione.
Dopo le note vicende che hanno interessato la banca senese nel 2017, lo Stato Italiano è detiene il 68% del capitale di Banca MPS. L’accordo con gli organismi europei prevede che entro giugno 2022 lo Stato esca dal capitale della banca (oppure ne diluisca la partecipazione) e si faccia carico degli 8 miliardi di crediti deteriorati.
Un aspetto interessante anche in ottica speculativa è che l’uscita dello Stato potrebbe avvenire anche mediante fusione con altre realtà bancarie. Potremmo, quindi, assistere a qualche altra operazione straordinaria nel panorama bancario italiano. Tuttavia i candidati più naturali per questo tipo di operazione sono, almeno ufficialmente, fuori dai giochi. Banco BPM ha sempre escluso qualsiasi interesse per Banca Mps mentre Unicredit esclude tout court acquisizioni.
In attesa di notizie certe, si possono studiare i grafici che, come accade sempre, non mentono se analizzati con gli strumenti giusti.
Cosa attendersi dopo il decreto sulla privatizzazione di Banca MPS? La parola all’analisi grafica e previsionale.
Banca MPS (MIL:BMPS) ha chiuso la seduta del 19 ottobre a quota 1,139 euro in ribasso del 2,06% rispetto alla seduta precedente. Anche la news riportata in precedenza, quindi, non ha aiutato le quotazioni del titolo. Anzi, il ribasso del 19 ottobre si è concretizzato con un notevole aumento dei volumi.
D’altra parte, la tendenza in corso su qualunque time frame è ribassista e al momento non si vedono punti di approdo dai quali ripartire al rialzo. Applicando un’analisi multi-time frame possiamo giungere alle seguente conclusioni. Sul mensile l’obiettivo più vicino si trova in area 0,72 euro (I obiettivo di prezzo). Sulla settimana l’obiettivo più vicino si trova in area 0,71 euro (I obiettivo di prezzo). Sul giornaliero, invece, si trova in area 1,021 euro (II obiettivo di prezzo), mentre la massima estensione si trova in area 0,83 euro (III obiettivo di prezzo).
Nel caso in cui si dovesse continuare a scendere, possiamo, quindi, concludere che un buon punto dove acquistare si trova in area 0,71/0,83 euro. In caso contrario, un primo indizio di inversione si avrebbe con una chiusura giornaliera superiore a 1,215 euro.