Cosa attendere dai mercati nella prossima settimana? I dati macro non si fermano mai

ProiezionidiBorsa

Si poteva pensare  che dopo l’attesa riunione FED il palinsesto dei dati macro si prendesse una pausa in termini d’intensità. In realtà pur essendo l’evento USA centrale già nella settimana entrante una nuova ondata di macro –economici importanti porterà sui mercati adrenalina e impulsi.

E qua volutamente tralasciamo l’ondata ribassista degli orsi che si sono scatenati contro borsa e titoli di stato italiani dopo la manovra del governo. Cui accenneremo soltanto di riflesso ai dati.

Si inizia forte con l’indice Tankan giapponese che ci dovrà , una volta di più confermare , la forza dell’economia giapponese dopo anni di oblio. Un Nikkey forte in grado di sganciarsi dalle chiusure di venerdì darebbe spazio e respiro anche alle aperture europee..

Così come alle 8 del mattino del 1° ottobre puntuali, come i “remigini” di un tempo al loro primo giorno di scuola , usciranno i dati sulle vendite in Germania. Altro filotto di dati che potrebbe calmierare o forse no le aperture.

Ma contando che è l’Italia nell’occhio del ciclone solo ottimi dati dei direttori degli acquisti ed ancora di più il tasso mensile di disoccupazione in uscita alle 10 potranno semmai scalfire le convinzione della speculazione ribassista nei confronti del nostro paese. Ma dovranno essere dati tosti e sinceramente ci crediamo poco altrimenti il governo avrebbe potuto “sparare” più basso…

Stessa cosa varrà per l’indice PMI dell’Unione Europea e per l’omologo dato sulla disoccupazione. Tutto potrà contribuire a frenare l’emorragia ma anche a renderla più violenta.

Molto importante sarà poi l’umore delle borse americane, fresche di nuovi massimi e fin qui poco inclini a sciogliersi al ribasso da questi percorso fatto di record e di buona disposizione per un ciclo temporale mai visto in precedenza.
L’immediata neutrale reazione alla FED era scontata visto l’entità dell’incremento dei tassi di interesse; a livello ciclico però un rischio di un cosiddetto salutare storno esiste, e le ultime uscite di Trump e la sua politica dei dazi tuttora in divenire espansivo risulta poco gradita sia all’esterno degli Stati Uniti che all’interno (pesanti le parole di Powell al riguardo). Pertanto strategia in grado di venire punita dai mercati.

E se anche i listini USA dovessero cedere….l’intensità del’ calo europeo potrebbe essere doppia e anche come durata prolungarsi considerevolmente.

I dati in uscita lunedì dai direttori degli acquisti all’ISM saranno in grado di incidere più come acceleratori di negatività che come paracadute in caso di conferme positive, anche se ogni dato che col suo verde indicherà il superamento del consensus sarà di sollievo a listini che come minimo saranno sotto la pressione dei venditori.

Lunedì parlerà soltanto una figura di seconda fascia del FOMC pertanto se le cose dovessero prendere una brutta piega sarà soltanto la BCE e nella fattispecie Mario Draghi a poter prendere l’iniziativa tornando al “faremo tutto quanto necessario”, ultimamente abbastanza abbandonato, a semmai intorpidire le voluttà ribassiste degli orsi che contro gli acquisti di nuovo in serie della BCE potrebbero avere molti scrupoli in più nella propria azione specie contro i BTP e sullo spread.

Molto impostante sarà anche verificare dal vivo se le promesse preliminari che il governo aveva ottenuto da Trump, dalla Cina e da diversi importanti fondi verranno mantenute con l‘acquisto dei nostri titoli di debito o se si riveleranno soltanto parole ovvero flussi insufficienti a frenare l’onda.
Il mancato sostegno evidente di venerdì pomeriggio non apre all’ottimismo anche se ripensandoci lasciare una giornata interra di sfogo potrebbe essere stata una tattica da poi lasciare defluire gradualmente magari appunto col sostegno dei dati positivi di cui si è parlato.