Corsi e ricorsi storici: il discorso di Putin e l’invasione

Russia

Quello andato in onda ieri è un discorso di Putin, che sarà ricordato negli annali della storia.

Chi ama i corsi e ricorsi storici, avrà potuto constatare il ritorno di vecchie concezioni, che riconducono alla guerra fredda ed alle visioni geopolitiche della vecchia URSS.

In primis la sovranità limitata.

L’Ucraina, infatti, non viene considerata un Parse con la P appunto maiuscola, ma parte della storia russa.

Non contano, quindi, confini e modifiche intervenuti successivamente alla fine dell’Unione Sovietica.

Conta il fatto che i Paesi limitrofi debbano comunque rispettare gli interessi dei Paesi dominanti.

E qualora questo non succeda, ecco che quelli dominanti, con vari pretesti, possono anche invaderli.

La storia quindi si ripete, anche se questa volta l’Ucraina non è né un Paese appartenente ad una alleanza con la Russia, né ha un governo filorusso.

Corsi e ricorsi storici: il discorso di Putin e l’invasione. Il pretesto

Questa volta, il pretesto per l’invasione è consistito nel riconoscimento formale di Repubbliche dichiaratesi autonome dall’Ucraina, come tali non riconosciute invece dall’Ucraina e dall’Occidente.

Probabilmente anche presunti attacchi da parte ucraina potrebbero essere stati condotti dai russi o da elementi filorussi sotto mentite spoglie, per addossarne la paternità all’Ucraina.

Di qui il richiamo ad operazioni di peacekeeping, in realtà un’invasione in piena regola.

Né più, né meno di quanto successo, ad esempio, in Afghanistan, piuttosto che in Cecoslovacchia o in Ungheria.

A questo punto, cosa faranno la Russia e l’Occidente?

Con analoghe operazioni la Russia si è già appropriata di territori come la Crimea.

L’Ucraina deve quindi decidere se cedere alla zampata dell’orso russo oppure resistere.

E in questo caso, la Russia potrebbe anche decidere manovre contro il resto dell’Ucraina.

Intanto anche l’Occidente, USA in testa, deve decidere se dimostrare di tener fede e tutelare certi principi ad ogni costo o se cedere alla tracotanza russa.

A tale riguardo è già pessima l’immagine degli USA dopo l’uscita dall’Afghanistan.

Ora i leaders occidentali, ed in particolare Biden, sono ad un bivio storico.

Con inevitabili conseguenze sul futuro del ruolo geostrategico della superpotenza a stelle e strisce e della Nato.

Ricordiamo anche che storicamente i maggiori conflitti bellici si sono avuti sotto Presidenze democratiche, mentre processi di pace sotto Presidenti repubblicani. Statisticamente si dovrebbe quindi andare verso un allargamento del conflitto.

Si preparano ore difficili, con inevitabili conseguenze per ognuno di noi, non fosse che in considerazione delle inevitabili ripercussioni economiche di questi eventi. Ma anche dal punto di vista della domanda di fondo che queste drammatiche vicende stanno ponendo a tutti gli occidentali. Fino a che punto si è disponibili a far valere i propri principi?

A cura di Gian Piero Turletti, autore di “Magic Box” e “PLT

Consigliati per te