Potrebbe essere la notizia che tutti stanno aspettando. Il “game changer” che farebbe, finalmente, virare questa crisi verso i lidi che tutti auspichiamo. Che segnerebbe un punto nodale nel destino dell’Europa. Un vero momento storico, da raccontare ai nipoti per poter dire “io c’ero…” (impossibile non esserci, peraltro, essendo chiusi in casa…).
Sembra proprio che, dopo le resistenze della scorsa settimana, le varie nazioni dell’Eurozona, lavorando al riparo dell’onnipresente, perniciosa presenza dei media, stiano trovando la quadra. Diversi insider da Bruxelles anticipano il possibile accordo tra i paesi dell‘Eurozona sugli aiuti all’Italia in crisi per l’emergenza Coronavirus. Aiuti che vengono sollecitati anche dalla Spagna, colpita come l’Italia, forse persino di più. Sembra proprio che una intesa sui cosiddetti coronabond sia stata comunque trovata. “Un intervento combinato di MES e BEI, la Banca Europea per gli Investimenti. La bozza prevede l’utilizzo dell’ex Fondo Salva-Stati senza condizionalità nuove, ma con obiettivi mirati e limitati a sanità, ricostruzione e investimenti in determinati settori”.
Coronavirus, quasi fatta per un accordo tra i Paesi dell’Eurozona.
Se così fosse, sembrerebbe proprio la cosiddetta manna dal cielo. Ma sarà proprio così? Speriamolo proprio, anche se sembra difficile. Tornando alle forme che verranno utilizzate, la BEI emetterà nuove obbligazioni, garantite quindi da tutta l’Unione Europea. Il tutto con l’istituzione di una commissione che avrà il compito di verificare l’aderenza agli obiettivi di spesa dei singoli governi.
Qual è il rovescio della medaglia (perché uno c’è sempre, si sa)? I tedeschi vogliono riattivare le ”vecchie” condizioni proprio del patto di stabilità il prima possibile, appena sarà passata l’emergenza. Su questo pare proprio che siano inamovibili, ed è anche difficile dargli torto. In effetti, passata l’emergenza, è giusto che si torni alle vecchie regole… anche se sarebbe ancor più giusto, magari, rivederle. Perché potrebbe essere proprio l’occasione buona per una maggiore equità fiscale.
Verso un mercato comune
Coronavirus, quasi fatta per un accordo tra i Paesi dell’Eurozona.
Qual è lo scopo di avere un mercato comune (la UE non è altro che questo, se non lo sapete), se non si condividono anche gli oneri, oltre che gli onori? Il passaggio da CEE a UE è stato fatto partendo dall’ultima cosa che bisognava fare, ovvero una valuta comune, cioè l’euro. Bypassiamo le polemiche. Bisognava iniziare da un’unione fiscale, poi arrivare a quella bancaria, ed infine ad una valuta condivisa. Non si è fatto; è stato un errore. Un evento imprevedibile ci offre adesso l’occasione di ripensare il progetto europeo, e di rifondarlo in maniera più corretta. Non sprechiamola. Gli Stati Uniti d’Europa potrebbero non essere solo un sogno, finalmente.