Conviene investire sul Merval?

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Conviene investire sul Merval?

Un anno fa imperversava una grave crisi in Argentina, e molti analisti davano il paese in grave difficoltà finanziaria, se non proprio sull’orlo del baratro.

In quel periodo (agosto 2018) scrissi un articolo in cui dicevo che, per l’indice azionario Merval, anche a prescindere dal contesto economico, la crisi poteva considerarsi probabilmente conclusa.

A cura di Gian Piero Turletti, autore di “Magic Box” e “PLT

Questo ha rappresentato un tipico esempio di utilizzo della curva dei rendimenti per effettuare proiezioni.

Curva dei rendimenti e Merval

In particolare ecco come si presentava la curva dei rendimenti argentini ad agosto 2018:

In particolare ecco cosa scrissi: “Qualcosa, quindi, potrebbe far pensare che i mercati considerano giunta all’apice la crisi, e la situazione in via di miglioramento, stando a tale segnale.”

Da allora il Merval si è ripreso realizzando una particolare performance rialzista.

Ma ora, quali prospettive ha di fronte l’investitore che volesse puntare sull’indice argentino? Conviene investire sul Merval?

Partiamo dalla attuale curva dei rendimenti:

 

Notiamo che la curva, partendo dall’attenuazione della pendenza ribassista, si è poi invertita al rialzo, pur con fasi alterne, denotando una chiara inversione del ciclo economico in senso rialzista, ma continuando nell’inclinazione negativa dalla scadenza quadriennale.

Come interpretare tali dati?

Ancora una volta, possiamo cercare di cogliere minimo e massimo della prossima fase economica e conseguentemente minimo e massimo di borsa.

I punti di svolta delle fasi secondo diversi analisti dovrebbero collocarsi sul punto mediano dei tratti ascendenti e discendenti della curva.

Pertanto, dal momento che il tratto rialzista si estende da 1 anno a 4 anni, abbiamo un’estensione di 3 anni, e quindi il punto mediamo corrisponde a 1,5 anni, 18 mesi.

Analisi grafica e previsioni sul Merval

Ma 18 mesi è in molti casi il tempo in cui si forma un’anticipazione di top e bottom sulle borse, 6 mesi più, 6 mesi meno.

Quindi possiamo dire che da qui a 6 mesi potrebbe formarsi un top di lungo termine sul Merval.

Quanto alla fase di minimo economico, notiamo che il tratto discendente si estende dalla scadenza da 1 anno, più elevata, sino ai 6 anni.

Nel senso che la curva sale da 1 anno ai 4 anni, ma a sua volta quella ad 1 anno è più elevato di quella a 6 anni.

Abbiamo quindi un’estensione di 5 anni, con punto di probabile bottom economico tra 2,5 anni.

Considerando il classico anticipo di 18 mesi, il bottom di borsa dovrebbe essere attorno a giugno 2020.

In sintesi, di qui a dicembre 2019 prevedibile un top e da giugno 2020 un bottom di lungo.

Indice azionario Merval e setup

Verifichiamo quindi, in base all’analisi ciclica, se tali potenziali setup avrebbero senso, in base al seguente grafico:

In effetti, notiamo che siamo circa a metà del quarto ciclo di lungo termine, dove dovrebbe cominciare un ribasso, da qui a 6 mesi (setup indicato dalla linea blu verticale).

Quindi il potenziale top viene confermato anche dal ciclo di lungo termine.

Il bottom viene proiettato per marzo 2020, quindi circa a 3 mesi dal bottom, previsto dalla curva dei rendimenti, di giugno 2020, e quindi direi che ci siamo.

Quanto all’analisi fondamentale, siamo a livelli di quotazione a premio significativamente elevati, rispetto al fairvalue calcolato con il metodo modificato della Fed. Non vale neppure la pena calcolarlo.

Pertanto, posizioni long sull’indice vanno incontro a certi rischi, pur potendo l’indice ancora proseguire al rialzo.

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