Per moltissime famiglie il famigerato reddito di cittadinanza è stato davvero un toccasana. Nelle classifiche dei Paesi dell’Unione Europea noi italiani godiamo di un (tanto) triste primato. Siamo spesso ai primi posti per il numero di persone che vivono al di sotto della soglia di povertà.
La crisi economica del 2011-2012, con l’aggravio della crisi del Covid 19, ha portato sul lastrico ancora più persone. Basta vedere le code alla Caritas di ogni città, infatti, per rendersi conto della situazione reale. Tuttavia, forse, pensare che il reddito di cittadinanza sia la soluzione è troppo azzardato. Conviene, infatti, davvero percepire il reddito di cittadinanza?
Non è un reddito
Chiariamo subito un concetto: la propaganda politica permea i nomi di tutte le iniziative dei vari Governi. Quindi, attenzione alle parole. Per reddito si intende il ritorno per un’attività svolta, che sia produzione di beni o servizi. In questo caso, più che un reddito, si dovrebbe parlare di sussidio, in quanto è un aiuto a persone bisognose e non un reddito.
Non è di cittadinanza
Se fosse davvero di cittadinanza ne godremmo tutti. Invece questo sussidio è rivolto solo a determinate fasce di popolazione. Come diceva Voltaire sul Sacro Romano Impero: non è sacro, non è romano e non è nemmeno un impero. Proviamo a fare lo stesso ragionamento con il “reddito di cittadinanza”.
Investire su sé stessi
In particolare, ciò che a Noi di ProiezionidiBorsa preme sottolineare è la ragione a monte per cui in realtà non conviene percepirlo.
La crescita professionale di ognuno di noi è una delle cause della sua crescita di benessere. Più riusciamo a trovare un lavoro migliore, più cresciamo economicamente.
Un Governo che si rispetti dovrebbe fare di tutto per rendere le persone libere e autosufficienti, non sussidiarle con le briciole. Spieghiamoci meglio: investire in corsi di formazione, di reinserimento professionale. Spendere soldi per far crescere, non per farci sopravvivere.
Conviene, dunque, davvero percepire il reddito di cittadinanza? Nell’antica Roma si davano “panem et circensem” (pane e giochi). Oggi manco più i giochi. Vogliamo realmente avere un buon proposito professionale per l’anno venturo? Leggiamo qui.