Controlli fiscali retroattivi sui soldi del conto corrente: cosa si rischia?
Il Fisco opera gli accertamenti sui depositi di soldi sul conto corrente scavando informazioni che risalgono anche a diversi anni precedenti. Cosa rischia il risparmiatore? A quale data possono arrestarsi i controlli, ammesso che ve ne sia una? Nel seguente articolo vi spieghiamo come funzionano i controlli fiscali retroattivi sui soldi del conto corrente: cosa si rischia?
Molto spesso, i controlli che il Fisco opera sui conti correnti o sui libretti dei risparmiatori sono la risultante di alcune incongruenze che si emergono in sede di dichiarazione dei redditi. Talvolta si tratta di dichiarazioni incomplete, in altri casi, invece, di omessa dichiarazione che fa scattare degli automatici accertamenti affinché il Fisco possa vederci chiaro.
Quali strumenti usa l’Agenzia delle Entrate per controllare i movimenti sui conti correnti
Uno degli strumenti che l’Agenzia delle Entrate adopera per il reperimento di informazioni è l’Anagrafe dei conti correnti. Che cos’è? Si tratta di un archivio informatico all’interno del quale si custodiscono tutte le informazioni relative ai rapporti tra soggetti e istituti di credito.
Secondo quanto stabilisce il D.P.R. n. 605/1973, art. 7 comma 6: esistono circa 20 categorie di soggetti che hanno l’obbligo di fornire comunicazione periodica circa i rapporti con i consumatori. Tra questi rientrano le Poste, gli istituti di credito, i fondi di investimento, gli enti di assicurazione finanziaria, etc.
Attraverso il SID, cioè il Sistema di Interscambio dei Dati, si comunicano tutti i dati di natura qualitativa e quantitativa registrati. In particolare, per quel che riguarda il conto corrente, i dati più in evidenza sono:
A) il totale degli importi dei movimenti eseguiti nell’arco dell’anno;
B) i saldi di rapporto iniziale e finale;
C) la giacenza media annua;
D) altri tipi di dati contabili degni di nota.
Grazie alla raccolta di questi dati, l’Agenzia delle Entrate è autorizzata a svolgere le indagini fiscali dei contribuenti. Pertanto, coloro che hanno ricevuto ingenti somme di denaro omesse in fase di dichiarazione dei redditi o IVA saranno i principali soggetti da analizzare. È così che hanno luogo i controlli fiscali retroattivi sui soldi del conto corrente: cosa si rischia?
I controlli hanno valore retroattivo infinito?
Ovviamente, il rischio si eleva in base alla gravità del reato tributario commesso. In linea generale, sicuramente non mancano pesanti sanzioni o provvedimenti penali nei casi più gravi.
Esiste un limite temporale oltre il quale i controlli fiscali retroattivi non hanno più valore? La risposta è affermativa e per sapere con esattezza quanti anni indietro possono spingersi i controlli, è possibile consultare l’approfondimento qui.