Il mese di Ottobre ha visto le quotazioni toccare i massimi di oltre 20 anni fa!
Tuttavia la corsa non è ancora finita. Le quotazioni, infatti, sono dirette verso il I° obiettivo naturale in area 27678. L’ultimo ostacolo prima del traguardo finale passa per area 22788. Solo questi livello potrebbe impedire il prosieguo del rialzo.
I ribassisti prenderebbero vigore solo con chiusure mensili inferiori a 19768.
News: Fonte IlSole24Ore
La Borsa di Tokyo continua a mettere a segno nuovi traguardi, con il Nikkei balzato oltre i 22mila punti, benché emergano sempre nuovi scandali nella Corporate Japan.
L’indice Nikkei ha chiuso oggi in rialzo dell’1,24%, salendo a 22.008,45 punti, nuovi massimi dell’anno, a un livello che non raggiungeva dal luglio 1996, sospinta da uno yen debole oltre quota 114 sul dollaro (ma non verso l’euro) e dalle attese positive sulla stagione degli utili aziendali da poco cominciata.
Conta anche il momento favorevole di altre piazze azionarie e la “benedizione” degli investitori alla stabilità politica generata dalle ultime elezioni anticipate: il nuovo governo Abe che nascerà il primo novembre sarà dotato di una solida maggioranza parlamentare di oltre due terzi (e il premier è già tornato a sollecitare le imprese ad alzare i salari del 3% in modo da spronare i consumi). Oggi è stato reso noto che i prezzi al consumo core a settembre sono saliti dello 0,7%, allo stesso ritmo di agosto ancora lontano dal target del 2% eseguito dalla banca centrale.
UN NUOVO SCANDALO. È poi emerso che anche Subaru, forse per decenni, ha effettuato ispezioni finali irregolari sulle sue autovetture, come Nissan aveva di recente riconosciuto (il che l’ha costretta a un maxi-richiamo in officina di 1,2 milioni di vetture commercializzate in Giappone, oltre che a sospensioni di produzione e di vendite). Il titolo di Subaru ha reagito con un calo immediato intorno al 3% alla notizia che una inchiesta interna ha rivelato come dipendenti ancora in fase di training avrebbero effettuato operazioni ispettive e di certificazione riservate a personale più qualificato.
Inoltre lo scandalo riguardante Kobe Steel continua ad allargarsi a nuovi prodotti e a risalire nel tempo: il gruppo siderurgico ha fornito ai clienti prodotti non corrispondenti alle specifiche richieste. Una delle sue fabbriche di prodotti in rame è ora sotto inchiesta delle autorità.