Consigli su come investire da JP Morgan

JP Morgan

Quando si vuole investire è bene cercare notizie, informazioni utili e consigli. Alcuni suggerimenti, infatti, potrebbero fare la differenza.

Qual è la situazione di partenza?

Come investire adesso? Qual è il miglior investimento attuale? Per rispondere è bene partire da un quadro della situazione economica mondiale. Attualmente le banche centrali risultano essere l’ago della bilancia dei mercati. Chi è in cerca di idee su come investire deve anche tener conto di questo fattore sempre più determinante. La BCE ha già fatto sapere di essere intenzionata ad ampliare i suoi piani di stimolo monetario. La Federal Reserve, pur non avendo mai ufficialmente confermato l’attivazione del quantitative easing, sembrerebbe intenzionata a tagliare per la terza volta ad ottobre i tassi di interesse. Lo stesso dicasi per la Banca Centrale del Giappone, che da tempo ha adottato addirittura tassi negativi. Il tutto mentre la Banca Centrale inglese con la spada di Damocle della Brexit, non può permettersi azzardi. Questo ha portato con il tempo,  ad un costante calo dei rendimenti su titoli di Stato e Bond in generale parallelamente ad un rialzo dei prezzi che, come è noto, si muovono in maniera opposta.

I consigli su come come investire

Secondo JP Morgan però se la guerra dei dazi non verrà risolta non serviranno a nulla le politiche di espansionismo monetario delle banche centrali. Utili aziendali e spesa al consumo attualmente sono  stabili ma restano ancora molte incertezze all’orizzonte. Questo il quadro di partenza da cui  prende piede il programma di investimento di JP Morgan Asset Management che ha deciso di dare consigli su come investire.

Su cosa investire?

La banca americana consiglia di investire sui titoli di Stato a lungo termine, intesi come asset allocation difensiva. I migliori, a questo punto, risultano essere proprio quelli statunitensi, cioè i Treasury USA. Il consiglio per investire sul lungo termine e puntare sui bond nasce facendo un paragone fra i titoli di Stato statunitensi, ancora in territorio positivo sebbene soltanto sull’1,75%, e quelli tedeschi. Ebbene questi ultimi presentano un Bund decennale in territorio negativo, a -0,4%.