Arrivano controlli dell’Agenzia delle Entrate per chi ha troppi soldi sul conto corrente o si può accumulare denaro in banca? Gli accertamenti fiscali scattano anche per quei correntisti onesti che hanno grande capacità di risparmio? In realtà chi non compie operazioni illecite e non evade il pagamento delle imposte non ha nulla da temere. Pur tuttavia abbiamo illustrato ai nostri lettori in un precedente articolo le “5 ragioni per tenere pochi soldi sul conto corrente”.
Ciò per ribadire che non conviene affatto utilizzare il conto corrente come una cassetta di sicurezza in cui accumulare i risparmi. Verifichiamo adesso in due minuiti se con troppi soldi sul conto corrente arrivano i controlli del Fisco. Partiamo dal presupposto che l’Agenzia delle Entrate avvia procedimenti di verifica per contrastare l’azione degli evasori fiscali. E per scongiurare il riciclaggio di denaro sporco legato alla diffusione del traffico di armi e sostanze stupefacenti.
Con troppi soldi sul conto corrente arrivano i controlli del Fisco?
Tuttavia anche se non rientrate nella categoria di malviventi ed evasori fiscali potreste subire accertamenti da parte del Fisco. Ciò perché un accumulo eccessivo di denaro sul conto corrente desta qualche sospetto. L’Autorità fiscale scioglie i suoi dubbi in merito alla presenza di troppi soldi in deposito tramite alcuni strumenti assai efficaci.
Attraverso il cosiddetto Risparmiometro il Fisco compie verifiche, anche retrodatate di anni, sui movimenti bancari del titolare del conto. Segue l’incrocio dei dati così raccolti dall’Agenzia con quelli provenienti dai redditi che il contribuente ha percepito e presentato nella dichiarazione dei redditi. I controlli fiscali partono quando l’ammontare dei redditi dichiarati è nettamente inferiore a quelli presenti sul conto.
Se i redditi che si percepiscono non coincidono con quelli che si dichiarano è evidente che il Fisco sospetti al presenza di denaro in nero. Se il contribuente non attinge dal conto corrente i contanti necessari al mantenimento di sé e della propria famiglia, potrebbe avere entrate che non dichiara. Ecco perché la presenza di troppi soldi in deposito potrebbe esporvi al rischio di dover giustificare da dove proviene il vostro denaro.
Risale al 1973 il Decreto legislativo n. 600 relativo ai controlli del Fisco sul pagamento delle tasse e che il Decreto-legge n. 98/2011 ha modificato. Nell’articolo 33 si legge che “la Guardia di Finanza coopera con gli uffici delle imposte per l’acquisizione e il reperimento degli elementi utili ai fini dell’accertamento dei redditi e per la repressione delle violazioni delle leggi sulle imposte dirette”