Con circa 7 anni di terapia aumenta la sopravvivenza per le donne con questo tumore

tumore

Proseguono gli studi e le ricerche sul campo per la cura delle donne affette dal tumore al seno. In questa sede, presenteremo i risultati di una ricerca italiana del GIM (Gruppo Italiano Mammella), coordinata dal Policlinico San Martino di Genova. Per le donne in menopausa affette da questo tumore, si è riscontrato che la maggiore sopravvivenza si potrebbe avere con una durata della terapia anti-ormonale fino a 7-8 anni.

I dati sono stati appena presentati al congresso dell’ESMO, la Società Europea di Oncologia Medica. Presentiamo i passaggi chiave dello studio, anticipando che con circa 7 anni di terapia aumenta la sopravvivenza per le donne con questo tumore.

In merito alla patologia

Secondo i dati, ogni anno in Italia si hanno circa 55.000 nuovi casi di carcinoma mammario. Il 76% di essi (circa 38.000) viene diagnosticato in donne in post-menopausa. Quanto, infine, al tipo di carcinoma mammario più frequente, è il cancro con recettori ormonali positivi quello che si riscontra nel 70% dei casi.

In questo tipo di cancro, gli ormoni alimentano le cellule tumorali e ne favoriscono la crescita.

L’attuale protocollo di cura

Nella pratica clinica, il protocollo consiglia un trattamento ormonale della durata di 5 anni. In pratica, dopo l’intervento, alle donne in post-menopausa con tumore al seno e con ricettori ormonali positivi, di norma si prescrive una terapia anti-ormonale adiuvante. L’obiettivo è di evitare sul nascere il possibile rischio d recidive.

Lo standard dell’attuale terapia, dunque, si scinde in due fasi, entrambe della durata di 2/3 anni. Il primo trattamento è a base di tamoxifene, poi si passa a un inibitore delle aromatasi (come il letrozolo).

La nuova ricerca italiana del GIM

Lo studio condotto dal GIM ha coinvolto 69 ospedali sparsi per la Penisola. In particolare, dal 2005 al 2010 sono state coinvolte 2.056 donne in menopausa, operate per un carcinoma mammario positivo ai recettori per gli estrogeni.

Dopo l’intervento, nei primi 2/3 anni sono state trattate con tamoxifene. Poi, le pazienti sono state assegnate casualmente a proseguire con letrozolo o per i successivi 2/3 (protocollo standard) o per altri 5 anni (protocollo sperimentale).

Con circa 7 anni di terapia aumenta la sopravvivenza per le donne con questo tumore

Tutte le pazienti sono state seguite per circa 12 anni. Il risultato osservato è che il trattamento prolungato per 5 anni con letrozolo (e quindi: 7/8 complessivi) ha aumentato del 4% le probabilità di sopravvivenza e ridotto il rischio di recidive.

Per gli oncologi che hanno condotto la ricerca si tratta di risultati importanti. Oggi, le attuali linee guida raccomandano una durata personalizzata del trattamento con il letrozolo. Le variabili da considerare, infatti, sono la tolleranza al farmaco e il rischio di ricaduta.

Ma sulla base dei risultati dello studio del GIM (è uno studio multicentrico di fase 3) si potrebbe assistere a qualche futura modifica al protocollo terapeutico. Ossia potrebbe esserci una possibile revisione che preveda una durata ottimale di 7-8 per la terapia anti-ormonale.

Approfondimento

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