Dopo aver introdotto, nei recedenti articoli, il tema del calcolo della probabilità cumulata di default del debito pubblico di un paese, sulle diverse scadenze, affrontiamo il tema del rapporto tra probabilità di default nella penisola iberica e catalexit.
I mercati stimano che questo rischio sia aumentato?
Ancora una volta sono solo i numeri a contare, e per questo usiamo un modello econometrico, basato sullo spread di rendimento tra titoli di stato portoghese e spagnoli, e bund, quale titolo risk free.
Stimiamo quindi sulle scadenze a 5, 10, 30 anni, la probabilità cumulata di default un anno fa ed ora, considerando i valori dello spread un anno fa ed in base alle attuali quotazioni di mercato.
SPAGNA:
5 anni: un anno fa: 4,2%; ora: 2,8%.
10 anni: un anno fa: 12,42%; ora: 10,97%.
30 anni: un anno fa: 42,41%; ora: 37,04%.
PORTOGALLO:
5 anni: un anno fa: 11,63%; ora: 4,92%.
10 anni: un anno fa: 28,71%; ora: 14,78%.
30 anni: un anno fa: 66,8%; ora: 45,47%.
Come si nota riscontriamo, sulle diverse scadenze, una piena conferma delle indicazioni della curva dei rendimenti desunte dalla sua inclinazione nel tempo, oggetto di precedenti analisi.
Pare infatti che la crisi dovuta alla catalexit non abbia influito sulle prospettive di sostenibilità del debito pubblico spagnolo e portoghese, con probabilità cumulata di default diminuita rispetto ad un anno fa.
Per semplicità di esposizione non ho riportato la situazione relativa ad un mese fa, quando in effetti abbiamo assistito ad un innalzamento della probabilità di default, ma su livelli comunque inferiori rispetto ad un anno fa.
Gli attuali livelli sono invece inferiori sia rispetto ad un mese fa, che ad un anno fa.
Pertanto resta confermato che la catalexit non ha mutato il trend di fondo del comparto obbligazionario, che vede un restringimento della probabilità di default cumulata sulle diverse scadenze.
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Cimatti Mario Marco