Comprare subito A2A o aspettare momenti migliori?
È questo il dilemma da risolvere per gli investitori interessati a investire sul titolo. Secondo gli analisti, infatti, il consenso medio è Buy con un prezzo obiettivo che esprime una sottovalutazione del 43%. Questa sottovalutazione è confermata, anche se quantitativamente diversa, da altri metodi basati sul multipli di mercato.
Il dubbio se investire o meno sul titolo viene quando si passa a studiare i grafici. Prima di fare ciò, però, vogliamo ricordare che, nonostante le non eccelse performance (nell’ultimo anno ha perso il 37,5% a fronte di un settore di riferimento che ha perso il 20%) il titolo presente tanti punti di forza:
- L’azienda ha livelli di valutazione interessanti con un basso rapporto EV/vendita rispetto ai suoi competitors.
- Gli interessanti multipli di guadagno della società sono messi in luce da un rapporto P/E a 11,9 per l’anno in corso.
- La società è una delle migliori società di rendimento con elevate aspettative di dividendo. Il rendimento atteso alle quotazioni attuali, infatti, è di circa il 7%.
Comprare subito A2A o aspettare momenti migliori? I consigli dell’analisi grafica e previsionale
A2A (MILA2A) ha chiuso la seduta del 2 novembre a quota 1,1075€ in rialzo dell’1,47% rispetto alla chiusura della seduta precedente.
Time frame giornaliero
Il raggiungimento del III obiettivo di prezzo in area 1,042 euro ha determinato bel rimbalzo che diventerebbe qualcosa di più interessante al superamento della resistenza in area 1,138 euro. In questo caso le quotazioni si dirigerebbero verso area 1,23 euro (II obiettivo di prezzo) prima e area 1,32 euro (III obiettivo di prezzo).
Un segnale negativo si avrebbe nel caso di chiusura giornaliere inferiori a 1,042 euro.
Una nota che potrebbe essere importante. Le ultime due sedute al rialzo hanno mostrato volumi in contrazione.
Time frame settimanale
Su questo time frame la situazione è molto in bilico e tutto passa per quanto accadrà in corrispondenza dei livelli 1,032 euro e 1,23 euro.
Una chiusura settimanale superiore a 1,23 euro farebbe scattare le quotazioni verso gli obiettivi rialzisti indicati in figura. Qualora, invece, dovessimo assistere a una chiusura settimanale inferiore a 1,023 euro le quotazioni precipiterebbero verso area 0,486 euro.
Time frame mensile
Anche sul mensile la situazione è molto incerta. Le quotazioni, infatti, ormai da marzo sono compresse all’interno del trading range 1,0335 euro e 1,2817 euro.
La rottura di uno di questi due livelli in chiusura mensile farebbe scattare le quotazioni verso gli obiettivi indicati in figura.
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