A volte è proprio il caso di dirlo: la bellezza esteriore non è tutto. Sembra strano ma questo vale anche nel caso della frutta. Al mondo esistono, infatti, tantissimi frutti che non sono belli di vedere ma che sono buonissimi da mangiare.
Un esempio è il Noi-Na, tipico dei Paesi esotici, a forma di pigna piena di bozzi ma con una polpa dolcissima che ricorda il sapore del pan di Spagna.
Abbandoniamo questi Paesi per spostarci in Italia e in particolare in Sicilia dove risiede, indisturbato, un albero che può vantare una vita centenaria e i cui frutti sono brutti ma ottimi al palato. La loro forma assomiglia a quella di un baccello di fagioli rinsecchito ma più grande e di colore marrone scuro. Molti conoscono questo frutto siciliano perché è un valido sostituto del cioccolato ma in realtà i suoi impieghi sono innumerevoli.
Ecco che in questo articolo scopriremo come utilizzare in cucina questo frutto insolito e brutto da vedere ma anche incredibilmente buono.
Il pane di San Giovanni
Sono chiamate così le carrube, questi frutti definiti insoliti perché assomigliano ad un legume e sono bruttissimi esteticamente. Tuttavia, il loro sapore è gradevolissimo e richiama quello del cioccolato.
Il soprannome deriva proprio dalla storia mista a leggenda di San Giovanni che si sarebbe nutrito esclusivamente di questo frutto durante i periodi di meditazione nel deserto.
La carruba ha, infatti, delle proprietà nutritive importantissime e fornisce diversi benefici all’organismo.
Innanzitutto, è un ricostituente per lo stomaco, soprattutto in caso di diarrea con un effetto astringente.
Le carrube sono anche utilissime per chi deve perdere peso perché sono in grado di ridurre il senso della fame inibendo alcuni enzimi digestivi.
Inoltre, possono essere utilizzate come integratore naturale per combattere l’influenza, le allergie e la tosse.
Sono, infine, un’importantissime fonte di antiossidanti ma non contengono caffeina.
Come utilizzare in cucina questo frutto insolito e brutto da vedere ma incredibilmente buono
Le carrube sono un ottimo alleato in cucina perché possono essere utilizzate in tantissimi modi per preparare ricette varie, spaziando dal dolce al salato.
Il frutto può essere consumato al naturale e lo si può mangiare interamente, esclusi i semi.
Un’idea interessante potrebbe essere quella di preparare un velocissimo e croccante snack dietetico facendo essiccare al forno le carrube a 120 gradi per 17 minuti.
Non è, poi, difficile trovare al supermercato la farina di carrube, che si può anche fare a casa macinando il frutto per interno.
Questa è una farina totalmente gluten free impiegata principalmente nella preparazione di dolci o come addensante naturale per topping e gelati.
Viene però utilizzata anche nei piatti salati: sono tipici del ragusano i ravioli con farina di carrube con un ripieno cremosissimo di ricotta e speck.
Liquore di carrube
In pochi sanno che le carrube vengono utilizzate in Spagna per preparare un liquore digestivo e ottimo come fine pasto. Per riprodurlo a casa è sufficiente spezzare in piccoli parti le carrube e farle macerare con l’alcool per almeno un mese. Dopo, filtrare l’alcool per bene, preparare uno sciroppo con acqua e zucchero e aggiungerlo al composto. Imbottigliare e far riposare per 25 giorni prima di servirlo.
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