Quando la presenza di argilla in un terreno è elevata, la compattezza è tale che in caso di acquazzone l’acqua non riesce a defluire.
Il terreno si trasforma in acquitrino e se non c’è la pendenza giusta si forma un deposito. Quando le temperature risalgono, il calore crea delle spaccature e le condizioni per le colture si fanno difficili.
Le operazioni di lavorazione e semina diventano perciò complicate.
Operazioni di drenaggio
Per scoprire la capacità di drenaggio di un terreno è necessario scavare una buca alta 60 metri e larga 30 metri che va riempita d’acqua. Se dopo 24 ore si crea un ristagno significa che il terreno è molto argilloso e prima di coltivarlo deve essere trattato.
I terreni argillosi possono essere migliorati con l’utilizzo di materiale biologico unito a materiale inorganico.
Ecco come utilizzare ghiaia, sabbia e gesso per le operazioni di drenaggio.
Ad esempio foglie e stallatico possono essere mischiati a sabbia e gesso prima di essere distribuiti sul terreno in modo da renderlo poroso. Il gesso non deve essere quello edile ma quello agricolo. La sabbia può essere mischiata al ghiaino. È meglio non utilizzare quella delle cave o degli arenili per non recare gravi danni all’ambiente.
Per i prati è meglio utilizzare sabbia silicea con cui si possono ottenere risultati migliori rispetto a quella calcarea. Per quanto riguarda, invece, la sabbia riciclata mischiata al materiale biologico, aumenta le proprietà del terreno in maniera naturale. La quantità di riferimento è 5 litri per metro quadro.
Il materiale non deve essere sistemato in profondità ma in superficie, altrimenti non si riescono a ottenere i risultati desiderati. In questo modo i microrganismi all’interno del terreno proliferano. Con il loro lavoro aumenteranno sia la morbidezza che la qualità.
Un terreno può dirsi ben drenato quando la falda acquifera è profonda e la porosità è tale da rendere fluido lo scorrimento dei liquidi superflui.
Come utilizzare ghiaia, sabbia e gesso per drenare i liquidi di un terreno argilloso o per smaltire l’acqua piovana
Questi processi vengono fatti dopo l’aratura. La scelta degli strumenti con cui intervenire inizialmente sul terreno sono fondamentali. Arare un terreno duro e secco è difficile e faticoso.
I prati saturi di acqua non sono posti salubri per le piante o per gli arbusti.
Dopo forti piogge, le radici potrebbero non ottenere l’ossigeno necessario e potrebbero marcire. Al loro posto rimarrebbe solo muschio. Il danno sarebbe grave.
L’acqua stagnante da vita a tanti problemi. Anche le fondamenta della casa o di qualunque costruzione che si trova vicino a un ristagno potrebbe subire danni. Muffa e insetti troverebbero ambienti ideali per proliferare.
Lavorare il suolo argilloso diventa indispensabile per creare percorsi di scorrimento e scarico dell’acqua che deve essere incanalata.
I giardini possono essere arricchiti da piante che assorbono acqua come salici e betulle utili per asciugare il terreno.