Quando si decide di acquistare un’automobile usata può accadere di incappare in comuni inganni messi in atto dal venditore.
Uno dei trucchi più comuni utilizzati per spingere all’acquisto è la manomissione del contachilometri. Rivolgendosi a concessionari conosciuti e fidati si dovrebbe evitare di cadere in simili disavventure. Ma bisognerà, comunque, tenere gli occhi aperti.
Solitamente, il numero di chilometri percorso dalla vettura è ciò che spinge il cliente ad orientarsi su una macchina piuttosto che su un’altra.
Per questo motivo alcuni commercianti senza scrupoli non si pongono alcun problema nel “tirare indietro” il contachilometri.
Abbattendo il numero di chilometri, aumentano esponenzialmente le possibilità di vendita della vettura. Ma come può l’ignaro compratore controllare l’effettivo chilometraggio della macchina?
Ecco, allora, come tutelarsi efficacemente da queste truffe nell’acquisto di un’auto usata.
Revisioni
Ogni automobile è soggetta a revisione obbligatoria. Che dovrà avvenire dopo il quarto anno dall’immatricolazione.
In seguito a queste revisioni periodiche viene rilasciato un attestato. Questo è necessario per certificare anche la percorrenza chilometrica del veicolo.
Ad ogni revisione si ha un aggiornamento di questo documento. E farà fede l’ultimo rilasciato.
L’informazione, poi, verrà anche rilasciata al MIT che la metterà a disposizione sul suo portale (il portale dell’automobilista)
Per questo motivo, per capire quanti chilometri effettivi ha la vettura, si potrà richiedere al precedente proprietario, o alla concessionaria, una copia dell’ultimo certificato di revisione. Oppure controllare personalmente collegandosi al sito.
Visura
Per evitare questa truffa e tutelarsi efficacemente quando si compra un’auto usata ci si potrà recare al PRA. Qui sarà possibile richiedere una visura dell’autovettura dove verranno segnati tutti i passaggi di proprietà del mezzo. Dai passaggi di proprietà alla data di immatricolazione. Fino a eventuali ipoteche.
Cosa fare?
La vendita di un veicolo con il contachilometri alterato è una pratica commerciale scorretta. Questo perché non permette al consumatore di essere messo al corrente della reale situazione della vettura. Il venditore scorretto potrà incorrere in responsabilità civilistica. O, nel peggiore dei casi, penalistica.
Penalistico
Dal punto di vista penalistico se il compratore si accorge di avere acquistato una autovettura con il contachilometri alterato potrà presentare una querela.
Il venditore potrà rispondere di frode in commercio o truffa. Se ci sono prove sulla manomissione del contachilometri.
In seguito alla querela bisognerà nominare un avvocato. E aspettare l’esito delle indagini che verranno avviate.
Civilistico
La manomissione del contachilometri è un difetto di conformità e si potrà, quindi, fare riferimento all’art. 129 comma 2 del codice del consumo. Spetterà al venditore l’onere della prova per dimostrare che il difetto è dovuto a negligenza o imperizia del compratore.
Il compratore dovrà agire entro il termine della garanzia legale dei 24 mesi. Si consiglia di inviare una raccomandata con ricevuta di ritorno al venditore contestandogli un difetto di conformità.
Se la differenza di chilometraggio è superiore ai cinquantamila chilometri si consiglia di richiedere la risoluzione del contratto. In caso contrario la riduzione del prezzo. Il tutto entro 60 giorni dalla scoperta del difetto.
Si potrà anche minacciare una segnalazione all’Autorità antitrust facendosi assistere da un’associazione dei consumatori.
Se ci si rende conto che è impossibile raggiungere un accordo bisognerà procedere per vie legali.
Inoltre, per tutelarsi efficacemente da questa truffa, attenzione ai fogli che il venditore fa firmare durante l’acquisto di un’auto usata. Si tratta spesso di documenti contenenti frasi che potrebbero fare venire meno la sua responsabilità.
Abbiamo visto, dunque, come tutelarsi efficacemente da queste truffe nell’acquisto di un’auto usata.