La scomparsa di Raffaella Carrà ha addolorato ieri tutta l’Italia e la commozione è stata grande anche per tutti Noi della Redazione Cultura e Società di ProiezionidiBorsa. Perché l’attrice e soubrette non aveva mai permesso che si desse notizia della malattia che l’ha afflitta in questi ultimi anni.
Il suo sorriso e il suo sguardo ipnotico hanno conquistato intere generazioni e resteranno sempre con noi. E la sua voce allegra e squillante continuerà a far capolino in tutte le serate private e feste pubbliche più divertenti.
La Raffaella nazionale ha sempre saputo fare centro con le sue performance, anche quando non ballava e non cantava più. Presentatrice eccezionale di programmi domenicali e del pionieristico “Carramba che sorpresa”, è stata giudice in “The Voice of Italy” al fianco di Piero Pelù, J-Ax e Noemi nella stagione vinta dall’incredibile Suor Cristina.
La stupenda energia di Raffaella
Ecco come si balla il Tuca Tuca, la hit più famosa di Raffaella Carrà, quinto singolo uscito nel 1971, prodotto da Gianni Boncompagni. Al suo fianco c’era Enzo Paolo Turchi, straordinario ballerino e coreografo del piccolo schermo.
Per non ritrovarsi in difficoltà ecco come apprendere in pochi minuti questo ballo. Si inizia mettendo la donna di fronte all’uomo, come quando danziamo le melodie celtiche.
Iniziamo ondeggiando i fianchi e le ginocchia, portiamo il peso su una gamba, sollevando il tallone dell’altra.
Come si balla il Tuca Tuca, la hit più famosa di Raffaella Carrà
A questo punto inizia la parte del ballo più maliziosa. Scatenò le ire della Chiesa ma anche un successo incredibile della canzone e del ballo tra la gente. La Rai decise di riproporlo in chiave scherzosa con l’arrivo di Alberto Sordi a sostituire Enzo Paolo Turchi.
I due ballerini si sfiorano reciprocamente con le mani un punto sulle gambe, i fianchi e le spalle partendo dal basso. Si sale alternando le braccia, dunque il movimento è allegro e rapido.
A fine sequenza chi compie il movimento copre le palpebre del partner e poi le proprie, poi apre le braccia a cerchio verso l’alto, come se andasse in estasi.
La Carrà ripartiva con una complicata acrobazia di piegamento all’indietro che anche oggi richiede una preparazione atletica di corpo libero o di danza. Dunque, chi non è allenato, può tranquillamente astenersi.