Una guida su come si attiva nell’uomo a costo zero la fonte naturale di vitamina D. E’ boom di vendite d’integratori a base di vitamine C e D. E’ infatti ormai un dato di comune acquisizione, il ruolo protettivo svolto dalla vitamina D nelle infezioni respiratorie acute. Ma forse non tutti sanno che nell’uomo è presente una forma inattiva di vitamina D, che può attivarsi in modo semplice e naturale. Con questo breve approfondimento, vedremo quindi come si attiva a costo zero la fonte naturale di vitamina D. Sì, proprio così! Si tratta di un metodo naturale che quindi non comporta alcun esborso di soldi.
I molteplici benefici effetti della vitamina D per la salute
La vitamina D costituisce una vera e propria riserva naturale di benessere per l’essere umano. Infatti, non solo è un vero e proprio scudo protettivo contro le infezioni respiratorie, ma rappresenta anche uno stimolo non indifferente per garantirsi una buona efficienza del sistema immunitario. Carenze significative di vitamina D nell’uomo possono causare anche vere e proprie perdite del senso dell’olfatto e del gusto. Situazioni, queste ultime, peraltro che tendono a riscontrarsi pure nelle persone affette da Covid-19.
Vitamina D e persone affette da Covid-19
Stando a quanto riferisce il dott. Francesco Facchiano, ricercatore presso L’Istituto Superiore di Sanità (ISS), nel mondo attualmente si contano almeno 18 studi clinici. Il fine è valutare gli effetti della vitamina D in soggetti affetti da Covid-19. Pertanto, le sperimentazioni si basano proprio sulla somministrazione di vitamina D, da sola, o in combinazione con farmaci.
In Italia, è sempre il dott. Facchiano a riferire, che è stato avviato anche un nuovo protocollo di ricerca. Il fine è di valutare se e come bassi livelli di vitamina D abbiano ripercussioni sull’evoluzione del Covid-19. Dunque occhi puntati su questa fonte vitaminica che, peraltro, può attivarsi in modo naturale nell’essere umano.
Come si attiva nell’uomo a costo zero la fonte naturale di vitamina D
Senza dover ricorrere necessariamente ad integratori, l’aumento di vitamina D può avvenire anche stimolandone l’autoproduzione da parte dell’individuo. Più di un nutrizionista ha riferito come nella pelle sia presente una forma inattiva di vitamina D. Come fare dunque a passare alla fase attiva? La cosa è semplice e di rapida esecuzione. L’attivazione di vitamina D avviene infatti tramite l’esposizione dell’epidermide ai raggi solari.
Sarebbero dunque più che sufficienti venti minuti al giorno per far sì che l’organismo produca, in perfetta autonomia, la vitamina D3. Quindi ora che i parchi sono aperti, con le dovute cautele, ma anche sui balconi di casa esponiamoci, senza remore, all’abbraccio caloroso del sole.
Altre fonti naturali di vitamina D
Restando sempre sulle fonti naturali di vitamina D, stando alle raccomandazioni di più di un nutrizionista, inseriamo nella dieta questi alimenti. La preferenza, al di là dei gusti personali, andrebbe data al fegato degli animali, ma anche all’olio di fegato di merluzzo, un tempo tanto in voga nelle dispense di casa. Ben venga anche il consumo di pesce nelle sue varie forme.
Sul podio degli alimenti contenenti vitamina D vanno fatti salire anche le uova e il latte. Se poi il latte proviene da certe mucche, oggetto di un nostro precedente approfondimento, l’apporto cresce anche in calcio, utilissimo per i bambini in fase di crescita e per le donne nello stadio della menopausa. Inoltre non tutti magari sanno dell’esistenza di una fonte vegetale di vitamina D. Ebbene, sono sempre i nutrizionisti a rivelare che i funghi sono un deposito considerevole di vitamina D.
Quindi tra il giusto apporto di vitamina D alimentare e una corretta esposizione ai raggi del sole, è la stessa natura che risuona con il nostro stato di salute in una sorte di circolo virtuoso.
Non a caso, San Francesco scrisse il “Cantico di Frate Sole”.