Un focus per capire come si accede ai 1200 incarichi di lavoro che richiedono competenze di base e umanità.
Con il bando “Time to Care” si dà il via, su scala nazionale, ad una serie di azioni progettuali a firma ministeriale del Dipartimento Politiche della famiglia. Vale a dire, realtà che si prefiggono obiettivi economici, sociali e culturali. Tali obbiettivi, non hanno a che fare direttamente con le finalità del mercato e del profitto. Per cui i diretti interessati che verranno selezionati, nei modi che si vedranno di seguito, non andranno a lavorare nella pubblica amministrazione. Né all’interno di realtà imprenditoriali. Vediamo ora di saperne di più e di capire come si accede ai 1200 incarichi di lavoro che richiedono competenze di base e umanità.
A chi si rivolge la selezione
La platea che avrà titolo per accedere alla selezione è quella con le seguenti caratteristiche:
- età compresa tra i 18 anni compiuti e i 35 anni di età (da intendersi 35 anni e 364 giorni) alla data di presentazione della domanda;
- cittadinanza italiana, ovvero di uno degli altri Stati membri dell’Unione Europea, ovvero di un Paese extra Unione Europea, purché il candidato sia regolarmente soggiornante in Italia;
- assenza di condanne e pene detentive per reati di varia natura;
- assenza di altre situazioni che, secondo la normativa vigente, impediscano la partecipazione.
Mansioni da espletare
Tra le attività che i 1200 selezionati saranno chiamati a svolgere, si annoverano l’assistenza a domicilio e/o a distanza nei confronti delle fasce più anziane della popolazione. Ma anche le attività di cosiddetto “welfare leggero”. Vale a dire disbrigo di commissioni, consegna di spesa, acquisto di farmaci, contatti con i medici di base, pagamento bollette, consegne a domicilio. Rientrano, altresì, nella rosa di possibili azioni da svolgere anche quelle legate all’assistenza da remoto. Ad esempio, telefonate dedicate all’ascolto di chi è solo. Insomma tutte quelle attività a supporto e assistenza delle categorie più deboli della popolazione.
Cosa valutare prima di candidarsi
Per chi si sente incline ad esercitare questo tipo di mansioni, la via per candidarsi è quella di partecipare ad un’azione progettuale a scelta, tra quelle proposte dagli enti del Terzo settore. Gli enti sono quelli individuati tramite le Tabelle 1 e 2 di cui al summenzionato bando.
Per individuare quale può fare più al caso, sarà utile dare un occhio a quanto riportato nelle citate tabelle. Vale a dire, oltre alle azioni progettuali, anche la sede di attuazione. Così come il numero massimo di giovani operatori che potranno essere coinvolti, il sito web di riferimento e la PEC.
Come e quando candidarsi
La domanda di partecipazione andrà, quindi, inviata direttamente alla PEC dell’ente di riferimento, tramite apposito form. Il termine ultimo per la presentazione delle domande è il 31 ottobre 2020 entro le ore 14:00. La selezione degli operatori che saranno chiamati a “prendersi cura”, come dall’espressione inglese “to care”, verrà fatta direttamente dall’ente di riferimento. Qualsiasi altra modalità d’invio comporterà l’irricevibilità della domanda.
Contratto e compenso
Il contratto che verrà a stipularsi, a fronte dell’incarico di lavoro di 6 mesi, sarà di collaborazione coordinata e continuata (co.co.co). Il compenso previsto sarà pari a 375,00 euro netti mensili, oltre ai contributi previdenziali e ad una idonea copertura assicurativa. I selezionati verranno, altresì, muniti di adeguati dispositivi di protezione individuale. Avranno una formazione ad hoc e, al termine, riceveranno un attestato di riconoscimento delle competenze.
Per ogni altra informazione, questo è l’indirizzo di riferimento: timetocare@forumterzosettore.it.
Ecco quindi come si accede ai 1200 incarichi di lavoro che richiedono competenze di base e umanità.