Come sarà provare i capi nella Fase 2? Riaprono i negozi

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Al via da oggi, 18 maggio, la riapertura dei negozi. Ma come sarà provare i capi nella Fase 2? Quali sono le regole da seguire in questa Fase 2 bis? Il governo Conte ha finalmente riaperto le saracinesche all’insegna di nuove regole. Ormai   da oggi, 18 maggio, non c’è più bisogno dell’autocertificazione per muoversi all’interno della stessa regione, mentre invece è ancora necessaria per gli spostamenti fuori da quest’ultima. Bar e ristoranti riaprono non solo d’asporto, e forse uno spiraglio di normalità si torna a vedere. E per lo shopping? Come sarà provare i capi in negozio? I centri commerciali riaprono, così anche i vari store. In Francia settimana scorsa il famoso negozio Zara, appartenente al gruppo spagnolo Inditex, ha visto davanti la sua vetrina una fila di circa un 1km, così come il negozio di Chanel a Seoul.

Simbolo di ripresa?

Sicuramente è un fattore incoraggiante, poiché la voglia di shopping e di fare acquisti non sembra essere svanita.

Un’analisi di Boston Consulting Group ha fatto il punto della situazione consumi. La ricerca ha interessato Cina, Germania, Italia, Gran Bretagna e Usa, e  emerge che il consumatore impiegherà in media 1-3 mesi prima di sentirsi a suo agio e tornare senza ansia nei negozi.

In Europa secondo il report è altamente improbabile che le famiglie prediligano l’acquisto di prodotti di alta gamma, alla luce della generale riduzione del reddito disponibile. Mentre in consumatori cinesi rimango fedeli ai brand del lusso (+2).

Ma come sarà provare i capi nella Fase 2?

I clienti possono accedere i negozi dopo essere stati sottoposti alla misura della temperatura con rilevatori a distanza, ad esempio ad infrarossi. E’ sempre obbligatorio l’utilizzo della mascherina e i vari clienti dovranno igienizzare le mani quando entrano o indossano i capi, ricorrendo ai dispenser che ciascun negozio dovrà mettere loro a disposizione.

Gli esercenti dovranno consentire un accesso contingentato, al fine di garantire il rispetto del distanziamento di un metro. I clienti dovranno quindi aspettare il proprio turno come si è finora fatto per le attività già aperte, restando in fila fuori dal negozio. Gestori e lavoratori non possono iniziare il turno di lavoro se la temperatura corporea è superiore a 37,5°C. Inoltre il gestore assicura l’igienizzazione almeno due volte al giorno e la sanificazione quotidiana dei locali, degli ambienti, delle postazioni e strumenti di lavoro, tastiere, mouse, touch screen, dei camerini e degli oggetti che vengono a contatto con i clienti.

Il personale deve raccomandare ai clienti, anche mediante esposizione di cartellonistica all’ingresso, di non permanere nel negozio più del tempo necessario alla scelta e all’acquisto dei prodotti e di richiedere il supporto del personale per la ricerca dei prodotti. Qualora non sia possibile, i clienti devono usare i guanti per scegliere in autonomia i prodotti.

E per i centri commerciali?

Anche i centri commerciali potranno riaprire. In questo caso, oltre alle specifiche norme da mantenere all’interno dei singoli negozi, il governo ha comunicato anche un’altra serie di disposizioni. Nei parcheggi dovranno essere segnalati dei percorsi di entrata e uscita. Potranno essere anche imposti dei sistemi di conteggio in entrata in modo da fissare un numero massimo di clienti all’interno del centro commerciale che garantisca sempre il rispetto delle distanze di sicurezza. Dovrà essere messo a disposizione del gel idroalcolico in vari punti del centro commerciale in modo che i clienti possano frequentemente igienizzare le mani.

Nei bagni, inoltre, dovrà essere imposto un numero massimo di persone che possono accedere ai servizi allo stesso tempo. Lo stesso per i negozi. Nel caso in cui si vengano a creare delle code per accedere a un punto vendita, queste dovranno essere regolate attraverso un’apposita segnaletica a terra che obblighi a mantenere il metro di distanza  tra le persone.