Da decenni l’investimento in buoni fruttiferi postali (BFP) rappresenta uno dei prodotti di punta da milioni di piccoli risparmiatori. Anzi, in passato le quote di risparmio (sul totale) che vi confluivano erano davvero impressionanti.
Vediamo allora di capire come sapere se abbiamo buoni fruttiferi postali a noi intestati da un nonno o uno zio o un parente.
Alcuni tratti salienti dei buoni fruttiferi postali
Alla base della preferenza verso i BFP vi sono alcuni punti di forza di indubbia rilevanza. Non hanno costi di sottoscrizione, di gestione e di rimborso, che può avvenire il qualunque momento durante il suo periodo di maturazione.
Inoltre garantiscono sempre il 100% del capitale inizialmente sottoscritto. Godono infatti della garanzia dello Stato e questo costituisce un plus per i risparmiatori avversi al rischio.
L’ultima parentesi la facciamo in merito alla loro fiscalità, che è di vantaggio. Infatti i BFP hanno una tassazione agevolata al 12,5% rispetto a molti altri prodotti, i cui guadagni sono tassati al 26%.
Ancora, i BFP sono esenti da imposta di successone. Tuttavia, su di essi grava l’imposta di bollo, così come specificato qui al link.
Buoni fruttiferi postali cointestati
Un altro vantaggio dello strumento rimanda direttamente alla possibilità di cointestarlo. Al riguardo è prevista la contestazione dei BFP tra più soggetti, ma in numero non superiore a quattro unità.
Si pensi al caso di marito e moglie, oppure di un genitore con i figli o il caso inverso, cioè dei figli che chiedono a un genitore di cointestarsi lo strumento.
L’unico paletto da rispettare è che non si proceda a contestazioni tra maggiorenni e minorenni, né tra due o più minorenni.
È inoltre prevista la facoltà di rimborso disgiunto a favore di ciascun cointestatario dello strumento, salva differente disposizione. Quest’ultima tuttavia deve essere espressamente prevista all’atto della sottoscrizione.
Ecco come sapere se abbiamo buoni fruttiferi postali a noi intestati da un nonno
Ora, non è affatto un’ipotesi remota quella per cui un nonno abbia inserito a suo tempo il nome di un figlio o un nipote o un fratello/sorella. E questo vale soprattutto con riferimento a quanto avveniva in passato.
Spesso il motivo era legato alla volontà di lasciare loro dei beni in eredità e di agevolarne al riscossione a tempo debito.
Per sciogliere eventuali dubbi al riguardo, occorre solo presentare un’apposita richiesta presso un qualunque ufficio postale. Con essa, appunto, si cercherà di capire, se sussistono o meno eventuali buoni intestati anche a nome nostro.
Il consiglio è quello di fornire quante più informazioni possibili tali che agevolino la ricerca. Possibili esempi: fornire la località della possibile sottoscrizione, il periodo anche se non la data esatta, etc.
Infine, ricordiamo che si tratta di un servizio a pagamento. In particolare, la commissione varia in funzione del numero degli uffici postali coinvolti nella ricerca.
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