In questi giorni di generale uscita dal “letargo” delle varie attività, anche i venditori ambulanti sono passati dal via, come abbiamo già avuto modo di vedere . Affrontiamo ora cosa è invece toccata in sorte alla categoria di chi si occupa di articoli usati. Un giro di miliardi non da poco che però rischia di subire, il peso del blocco imposto per ridurre il rischio di contagio. Infatti, in linea di massima, si constata la prosecuzione del divieto di commerciare articoli usati all’interno di fiere e mercati. Come ripartono i mercatini dell’usato?
Un settore ingiustamente discriminato
Questa prosecuzione del blocco ha scatenato le “ire funeste” degli operatori del riuso. Infatti non risultano per lo più comprensibili le motivazioni a monte di questa “discriminazione”. A dire di chi lavora nel settore, le merci provengono dalle attività di sgombero dei locali o dalle filiere degli abiti usati. Per cui non ci sarebbe particolare rischio di diffusione di contagio.
Una posizione alla quale ha fatto eco anche la “European recycling industry federation & bureau of international recycling”. Il punto sul quale c’è confluenza di opinioni è che l’eventuale presenza del virus non sopravvive nel tempo sui materiali inerti. Basti solo pensare all’iter a cui vanno soggetti i beni usati: si va dall’iniziale stoccaggio alla selezione, alla successiva distribuzione con la variante all’ingrosso e al dettaglio.
Come ripartono i mercatini dell’usato
In attesa di conoscere le nuove determinazioni a livello di governo centrale, la linea dei mercatini in franchising si smarca dal pressing. Infatti si constata una generale riapertura dei mercatini che gestiscono al chiuso la compravendita di articoli usati. Verrebbe da pensare che per queste realtà, possono considerarsi vigenti le stesse precauzioni a cui sono esposti i “gemelli diversi” dei negozi del “nuovo”.
Ciò si traduce nell’adozione di protocolli che prevedono l’obbligo della mascherina per tutti, l’utilizzo e la messa a disposizione di gel e guanti e una capillare e costante pulizia delle cose e delle superfici. Tra le novità di spicco: i “fornitori” verranno ricevuti solo previo appuntamento. A seguire: la segnaletica a pavimento per il rispetto delle distanze, ingressi contingentati, parametrati sugli spazi a disposizione e ovviamente un incremento esponenziale delle attività social e on line.